Storia di Vasto. Città in di Luigi Marchesani
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cui individui saranno menzionati fra gli tlomini illustri, co* me ancora altre famiglie, le quali sono nominate o «nel corso della storia , ovvero nelle iscrizioni lapidarie posteriori alla caduta dell' impero occidentale: ciò non toglie ch'io dica di esse negli acconci*luoghi quanto ne so. Da' marmi si recano a nostra conoscenza le illustri famiglie e i personaggi, che venuti da Roma, in Istonio si stabilirono e presero cittadinanza.
La gente Paquia o Pachia. Di essa contiamo I (lscr. 6. in sei versi) Publio Paquio Sceva , figlio di Sceva e di Flavia , nipote di Conso e di Didia , pronipote di Barbo e di Diruzia ; Questore, Decemviro a giudicare le liti , per Se* natoconsulto dopo la Questura Quatuorviro capitale ; per Senatoconsulto. dopo la Questura e '1 Decemvirato a giudicare le liti Tribuno della Plebe, Edile Gurule, Giudice della Questione, Pretore dell'Erario, Proconsole della Provincia di Cipro , per Senatoconsulto Curatore delle strade fuori Roma per cinque anni ; non per sorteggio , ma per autorità di Cesare Angusto e per Senatoconsulto novellamente creato * Proconsole e mandato a comporre lo stato nel restante della Provincia di Cipro, Feciale; consobri no e marito di Flavia figlia di Conso; nipote di Scapula, pronipote di Barbio, insieme ad essa sepolto. La iscr. 7. in cinque versi spetta alla moglie di lui: vi si legge, Flavia figlia di Conio e di Didia, nipote di -Scapula e di Sinnia, pronipote di Barbio e di Diruzia, con-sobrina e moglie di P. Paquio Sceva nipote di Conso, pronipote di Barbio ; insieme ad esso sepolta. Queste iscrizioni stanno scolpite, l'una a destra, l'altra a sinistra, dentro una Priva o Arca (Disomo) marmorea, parai lei epipeda, di un sol pezzo, alta palmi a, lunga 8, e larga 4» divisa nel suo interno per orlo marmoreo in due seni forniti di guanciali rilevati sullo stesso marmo : in questi furono collocati i cadaveri di Paquio e di Flavia , le ossa de' quali vi furono trovate non bruciate ma intatte (5). Questo prezioso sepolcro portatile fu rinvenuto nell'altare di S. Tommaso (121) forse nella chiesa dell'Annunciata o S. Domenico: è tuttavia conservato in terragna stanza di S. Maria. Fu tolta dalla iscrizione di P. Pa-chio la voce stlitibus (in), la quale il grammatico Valerio Probo, vissuto nella metà del primo secolo cristiano,scrisse equivalere a litibus rinvenuta o inventata nella città d'Isto-nio (122). Serva l'autorità di Probo a smentir coloro (i*3), i quali asserirono possedersi da altre citjtà la priva di Pa-chio e di Flavia. II. La iscr. 8 nomina Pah io Candido Edile. Dimostrò il dottissimo Benedetto Betti che Vh di questa parola pareggi nella pronunzia il q o il eh \ imperò indistinto spesse vòlte era l'uso di tali lettere nella scrittura) quin-
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Roma Istonio Paquia Pachia Publio Paquio Sceva Sceva Flavia Conso Didia Barbo Diruzia Questore Decemviro Questura Quatuorviro Senatoconsulto Questura Decemvirato Tribuno Plebe Edile Gurule Giudice Questione Pretore Erario Proconsole Provincia Cipro Senatoconsulto Curatore Roma Cesare Angusto Senatoconsulto Proconsole Provincia Cipro Feciale Flavia Conso Scapula Barbio Flavia Conio Didia Sinnia Barbio Diruzia Paquio Sceva Conso Barbio Priva Arca Disomo Paquio Flavia S. Tommaso Annunciata S. Domenico S. Maria Pa-chio Valerio Probo Isto-nio Probo Pa-chio Flavia Pah Candido Edile Benedetto Betti Scapula Tommaso Domenico Maria
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