Storia di Vasto. Città in di Luigi Marchesani
plebe) la stàtua pedestre, Fu disotterrata questa iscrizione nella strada dell'Annunziata piccola,, oggi di Giacomucci, nel secolo decimosesto, «e fa tuttora bella mostra di se a destra della porta grande di S. Giuseppe ^ nel largo della fonta» na. Il designatisi la nostra plebe con 1' epiteto di urbani, proprio a' soli abitanti di Roma, annunzia per lei un onore particolarissimo, e dà indizio che la città fu ampia e famosa per convenirle l'antonomasia del popolo di Roma (22)» IV (Iscr. 5) A Marco Bebio Svetrio Marcello Edile, Quatuor» viro , forse padre dell' ultimo menzionato Bebio, venne dedicata cosa, che non conosciamo. V (Iscr. ia) Marco Bebio Svetrio Marcello , che per comando della Dea tutelare fece o tempio o altare, è identico co'Bebii sinora menzionati, ovvero è altro soggetto ? VI A Quinto Bebio Silvano figlio di Quinto , della tribù Arnense , spettò 1' urna òmerai-ia* sulla quale la iscr. 20. era scolpita. Ei forse fu lo «10 dèi Flamine Beino» Pone cosi il Berti la discendenza de' nostri Bebii Arnensi : Q. Bebio ; Q. Bebio Silvano ; M. Bebio ; M. Bebio Marcello 1.*; M. Bebio Marcello (la).
La gloria degli antenati io non appellava pel lustro della gente Pachia , della Stato ria e della Bebia , poiché sopravanzava all'uopo la sola grandezza de'lodati personaggi. Non cosi per altre genti istoqnesi : modestamente a mi unii a te -dagli epitaffii , il de Benedictis le sublima co' fasti consolari ccon Ustoria, ed'io lo imito. Furono adunque consolari (<28)
La gente Didia, dal grembo di cui usci, negli anni 656 di Roma; Tito Didie domator di Tracia e terrore di Spagna. Ch'ella abitato avesse in Istonio è provato da due urne cinerarie: in una (Iscr. 4^) furono riposte le ossa dì Gap Di-dio Pudente, il quale visse anni 38; destinò l'altra (Iscr. 45) Evveno tanto a Sopa, serva di Didia Galla, vissuta per anni aa, e giorni 3o, sua benemerita conserva, quanto a se mede* «imo. Guidati i nostri maggiori da -caldo amore di patria collocarono l'urna di Sopa in tal guisa dentro un muro alla piazza della fontana che il lato inscrittosi mostri a'riguardanti*
La gente Aurelia ricca di Consoli e chiara per l'impera tor filosofo M. Aurelio. In Istonio (Iscr. 34) ad Aurelia Lucidia Grata dolcissima adolescente, integerrima e venustissima il piucchè infelice padre Marco Aurelio Lucido , gli Dei Mani invocando , mesto diede sepoltura insperata da lui, che per ordine di natura dovea premorire, e gli ultimi doni, que' del rogo, largamente le apprestò.
La gente Giulia distintissima per Ca,o Giulio Cesare , anche stette in Istonio : di fatti (Iscr. 44) Giulio Pudente racchiuse nell'urna le ceneri del piissimo fratello Tito Giu-
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