Storia di Vasto. Città in di Luigi Marchesani
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Slomenti Ecclesia * defedi Sacerdos in Ecclesia Beati Eleutherii Marlyris , et cum illa Ecclesia Episcopo indi-geret , nec e rat Episcopus , qui eum ordinaret , Clerici Stomensis Civilalis supplì c aver un t Papae, ut praeciperet Coelestino Episcopoquatenus nomine visitaloris tantum, e* nari tanquam proprius Episcopus ordinaret in praefa-ta Ecclesia Julianuni praesbyterum Diaconum in lo cum deficientis Praesbyteri electum. Praecipit ergo Papa E-piscopo Coelestino , ut Julianum Diaconum promoveai in Praesbyterum in praedicta Ecclesia tantum nomine visitaloris y et Felicissimutn in locum Juliani subsiiluac Diaconum , ut Ecclesia illa nec Sacerdote indigeaty nee Ministro.
Nelle note poi alla riferita lettera si à i« ehe la città Stomense era vacante di vescovo proprio; 2. che in tal vacanza il capitolo potette eleggere il nuovo parroco in luogo del defunto, ma non istituirlo se prima l'eletto non fosse stalo ordinato ed approvato ; 3. che ricerca vasi l'ordinazione del Papa e non del metropolitano , forse perchè la chiesa era esente [ nfc in que' tempi occorrevano rari gli esempii di vescovadi suffraganei direttamente a Roma (227)] e'I capitolo non volle ricorrere a'vescovr vicini , ma immediatamente dal Papa dipendere ; 4-* che fu necessario esprimere a Celestino esser egli soltanto visitatore , onde in avvenire allegato non avesse titolo di giurisdizione; 5. che il vocabolo creasse equivaleva ad ordinasse. Dall' insieme delia lettera e delle in ter pe trazioni rileviamo che la chiesa del beato Eleuterio martire amministrata da un sacerdote e da un diacono , era distinta dalla chiesa Stomense , la quale co^ me cattedrale tenea diaconi e clero, che i glosatori appellano capitolo.
Sembra adunque abbastanza chiaro che 19 tempo de' Goti la città Stomense fu da' vescoval sede decorata. Or fa d' uopo esaminare se la città Stomensis sia veramente la Istoniensis. Egli è questo un punto più difficile e più interessante.
Anselmo nel margine della trascritta lettera di Gelasio corregge il nome Stomensis in Storiensis, o come vedesi ia altre edizioni , in Slorensis. Volle l* Holstenio che lo--S7o-mensis del testo avesse a leggersi Istoniensis; ed ali oggetto di conciliare autorità alla sua correzione cita l'Anselmo (228): però non fu questa la correzione di Anselmo, giusta ò dianzi Marcato. Molti autori , U Bingamo, il Muratori, il Troyli, il Coleti , gentili nell' onorare^ la patria nostra attribuendole la sede vescovile , si appoggiarono all'Holstènio (229).
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