Storia di Vasto. Città in di Luigi Marchesani

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      Sicché da'lodati scrittori ntiin prò torna al ponto della vcscovil sede in Istonio , se n' esci odiamo il molto valore della opinione di questi grandi , i quali non crederono in* compatibile con la citta d'Istonio lo splendore di un vesco« vado. Ricorrasi adunque ad altri fonti. Pe' 1 ben di Vasto vorremmo in questo momento che l'illustre Virgilio Caprioli stato non fosse nostro concittadino , onde non temere in prestargli fede, che l'amor di patria lo avesse sedotto : da Jui si assevera che ne' codici manoscritti leggasi chiaramen* te Stoniensis (23o). Del resto fannogli eco il Chioccatili (a3i) e Nicolò Vescovo di Capaccio (232)', i quali pure da' codici manoscritti attinsero Ja notizia del vescovado nella città Sto» niense e non Stomense. Più che altri mai fu incoraggiato Barretta , il quale due errori corresse nella lettera in disamina; l'uno eh' ella non fu di Ge-Jasio, ma di papa Pelagio i.° , o 2.0 ; l'altro che la città vescovile quivi menzionata non sia ne Stomense, ne Storiente, ma Istoniense (2 33).
      Grandissima fiducia meritano i codici manoscritti al paragone delle stampe : in vero a' tempi di Gelasio intendevano di leggieri le voci Istonium ed Isfoniensis , poiché la città nostra non aveva ancora perduta la sua chiara de-' nominazione ; all'opposto quando nel 1440 inventossi la stampa , ella la terra nostra già da più secoli , disusato il pristiuo suo nome , era nota con quello di Guasto; laonde i tipografi , ignari delle antiche nomenclature , facilmente in porre a stampa i codili manoscritti cambiarono mi in m e di Stoniensis (che pur senza l'i iniziale erasi scritto Sto* nium verso il nono secolo ) fecero Stomensis. Ma concedasi -quanta rettitudine piaccia a' nomi Stomensis e Sioriènsis , dove mai stette questa città ? I geografi non ne fanno mri-toimo cenno, mentre ognun di essi onorevolmente descrìve la città d'Istonio. Sarebbesi potuto trascurar da un solo, ma non da tutti, la Stomense città rifulgente per sede episcopale; e se ne pietra della rovinata basiiica, ne scrittura della episcopale cùria , ne fondo, che almeno per tradizione commemori il dominio di una tanta prelatura , in somma se nullo documento del vescovado qui in Vasto avanzava sin negli, andati tempi , ciò non sarà incomprensibile a chi riflette che non dassi limite al logorator potere de' seceli , e che in passarla chiesa di Vasto alla giurisdizione benedettina fregiata di vescovili attribuzioni, la ecclesiastica nostra pulizia non si cangiò in eclatanti modi, laonde tacitamente queste vicende si passarono.
      A' raziocini! teste formati valor non liève aggiunge laLg


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Storia di Vasto. Città in Apruzzo Citeriore
di Luigi Marchesani
Da Torchi dell'Osservatore Medico Napoli
1838 pagine 364

   

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