Storia di Vasto. Città in di Luigi Marchesani

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      lapida cristiano-consolare (Isdr. 67) rinvenuta in Vasto, la di cui epigrafe leggiamo negli storici (*34) > smarrito essendosi cotanto prezioso marmo. Raccogliamo dalla iscrizione essersi avuta , certamente qui e non altrove , una chiesa dedicata a S. Eleuterio, probabilmente identica a quella, di cai la lettera di Gelasio già da trenta tre anni avea fatto cenno. L' epitaffio iudica il distinto luogo di sepoltura , ove a di a8 Luglio , essendo consoli Postumlo Lampadio ed Oreste [cioè nel 53o di G. G. (?35) ] fu tumulato Feliciano Diacono Matricolarlo della chiesa di S. Eleuterio, il quale visse anni sessantasette e mesi nove. A lui era affidata la .matricola o catalogo de' chierici addetti alla chiesa e notati per ordine di dignità (?36). Come adunque la papale lettera è attestato della sede vescovile , cosi T epitaffio lo è della chiesa par* rocchiale quivi designata. A stringere vieppiù l' argomento potrebbesi addurre la iscr. 68 , offerta dalla chiesa di S. Maria ; vi si dice dedicato questo tempio ai divo vescovo Eleuterio ; ma le circostanze , nelle quali si promulgò la scoverta della lapida, furono quelle appunto de' contrasti fra i capitoli di S. Maria e di S. Pietro, epperciò infondono sospetti sulla schiettezza e veracità della lapida. Altronde, riflette il Romanelli, se le abbreviazioni AN. D. CCCCXXVIl dicessero^ Anno 5oo e 427 c*°è 927 , la lapida non corrisponderebbe al tempo del mentovato Papa Gelasio I : se poi leggiamo Anno . Domini 427 > ohre che la lapida sarebbe stata mal interpunta , non avrebbe corrisposto allo stile di segnar le memorie anche cristiane col nome de'consoli o degl'imperatori sino all' anno 516, in cui Dionisio il Piccolo introdusse 1' era volgare (237). Oso soggiungere che ove pur vogliasi reputare autentica la lapida , essa non annunzia edificazione, ma dedicazione al vescovo Eleuterio, non della cattedrale, ma della chiesa parrocchiale, ambe ben distinte da Gelasio. Un indi-zio men dubbioso della lapida fornirebbe, l'avanzo della immagine con viso barbuto e testa raggiante, il quale avanzo sin da'tempi dei de Benedictis miravasi dipinto sulla parete destra del presbiterio, prossimamente alla sagrestia in S. Ma-riaj figura che da' preti, già vecchi circa la metà del trascorso secolo, diceasi rappresentare S. Eleuterio. Oggi col rinnovarsi il coro il residuo delia immagine, in buona parte alterato dal tempo, è stato inchiuso nella nuova fabbrica.
      Non è dato ad ogni intelletto il discernere taluni finissimi legami, coi quali più oggetti scambievolmente si annodano: questa cecità sembrami premere gli occhi miei quando io confronto S. Eleuterio, la chiesa a lui intitolata , il distinto vestire de' vescovi, e '1 yescovado fi Istonio nte* goticiI


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Storia di Vasto. Città in Apruzzo Citeriore
di Luigi Marchesani
Da Torchi dell'Osservatore Medico Napoli
1838 pagine 364

   

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