Storia di Vasto. Città in di Luigi Marchesani
visitare le nostre chiese , ricevere la obbedienza del Clero (ct5f) , confermare la elezione degli Arcipreti di S. Maria (252), dare il beneplacito alla edificazione del Convento de' Cappuccini (^53), ed altri somiglianti atti giurisdizionali pra-ticare. Venuto 1' anno i585 il sommo Pontefice aggregò la Commenda di S. Giovanni in Venere alla Chiesa di S. Maiia di Vallicella al pozzo bianco in Roma, ossia a'Padri dell'Oratorio di quell'alma città fondato da Filippo Neri, che indi fu Sauto (a54)* Così la spiritual giurisdizione sulla Chiesa di Vasto passò uel dominio de' Monaci Filippini : le pruove ne sono particolarmente gli atti di loro visite (i55). Mira vasi infisso al muro del eoro di S. Maria il coperchio marmoreo di sepoltura, sul quale con grossolano scarpello fa scolpito il bassorilievo di un Filippino, col noto segno della fiammella in mezzo al petto. Oggi questo monimento è stato collocato nella esterior faccia del nuovo coro , rimpetto a mezzogiorno. Anche in alcune semrcadute celle di S. Pietro si vedeano dipinte immagini di Filippini , tolte non ìk guari di tempo in rimodernarsi la Chiesa (6). In una delle moltissime scritture riguardanti le controversie delle nostre Collegiate si nota desumersi dal libro delle visite de'Filippini, che questi nel i6i3 rinunziarono la intera Badia di S. Gio: in Venere a'Gesuiti per annui scudi mille. Discorda tal notizia dal rèsto de'fatti, poiché dopo il 1613 (^56), e precisamente nel' 16^4 l'Arcivescovo di Giteti cedette a'Padri dell' Oratorio la villa Scorciosa, ricevendosi da essi (e non da'Gesuiti) la giurisdizione spirituale su Vasto ( ); per tal ragione da quegli anni ad oggi la chiesa nostra forma parte della diocesi di Chieti e nostro Ordinario è l'Arcivescovo Teatino. Il malagevole cam4* mino di oltre trentasei miglia da Vasto a Chieti per naturali sentieri in. aspri luoghi, e J' indispensabile necessità di gua*' dare il rapido fiume Sinello, il limaccioso Sento , e quindi di valicare sulla scaffa l'ampio Sangro, volger fece la mente va-stese a più vicina capitale di Diocesi. Ripetute istanze da questa Università furono avanzate, ond' esser ella diocesana di Termoli , alla qual città per miglia diciotto .di bel cammino si giunge, e 1 solo Trigno si guada quando la via del mare non si preferisce ; ma le nostre ragionevolissime premure non furono accolte meglio che quelle pel vescovado ( 18).
Conformemente al general uso della cattolica chiesa ne' secoli primieri del cristianesimo dovette qui ogni divino sacramento essere amministrato dalla persona del Vescovo: cresciuto indi mirabilmente il numero de' credenti , impossibil fu che tutto di propria mano da lui si praticasse; quindi fra il Vescovo e '1 Vicario suo, il quale di Arciprete e Parroco
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