Storia di Vasto. Città in di Luigi Marchesani

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      gate sturbavano. Però in tanta divisione imeneo legava i cuori senza mirar fazione , e lieti sponsali tra i Mariani ed ì Petronii si celebravano. Fuorché per questo sacramento , quasi per tutt'altro ecclesiastico argomento la ragione dalla maggior parte( poiché sempre vi furono di saggi e di prudenti) erasi smarrita. Si negava da'filiani dell'una parrocchia esser giovevole e soddisfacente al proprio debito ascoltar messe, ricevere l'eucaristico sacramento, e presenziare alle sacre funzioni della rivale Chiesa ; anzi i simulacri dell'.a versa parrocchia non meritar venerazione ; cosicché presentarsi i laici con armata mano contra il Santissimo , che processionai mente- veniva dall' emula chiesa nel recinto della parrocchia , si folle operare imputa vasi a zelo e non a riprovevolissima criminosa azione. Montò tanto alto la pas* sione che inutilmente promulgossi il santo Giubbileo nel 1715: le coscienze di molti Vastèsi non ne profittarono pe 'Ì ribrezzo di accedere agli altari della nemica parrocchia di S. Maria (270). Freno alcuno non sentivasi; allorché 1'un partito superato aveva il contrario, ei non trascurava modi di menar vanto della vittoria e d' indispettire gli animi: feste e rendimenti di grazie se ne faceano in chiesa; copie manoscritte del favore voi decreto si spargeano per la città , ed agli usci de' più acri avversi fazionarii si affiggevano di notte tempo : sopra marmo il decreto si scolpiva ( Iscr. 92 )• Assai di amarezze costavano ad ambi i cleri le comu-ni funzioni , poiché 1' uno nemico all'altro, il vinto al vin» citore , 1' agognante vendetta al tremante insultatore , col veleno in cuore e cou la pace in viso , cougiunger si doveva; onde le processioni di rito, e più di ogni altra quella di S. Marco , a durissimo sperimento poueano lo sfòrzo della umana prudenza ; e di qui la nostra volgar frase S. Marco a forza, usata quando intendesi dire che altri con» tra sua voglia agisca.
      Dove il tempio di Dio si oltraggia piovono sciagure :< di fatti i li ti gii impoverivano le famiglie ; le prigioni toglievano alla cura de' figli i genitori ; V insulto di un gesto spingeva alle irate parole ,.a'sarcasmi , e questi ora a ferimenti davano motivo , ed ora il pugnale di segreta e tarda vendetta aguzzavano. L' anima rifugge dalla rtmem-r hrànza delle iusidie , che i più caldi partigiani scambievolmente si tendevano nella vita civile : per le inimicizie mal si proteggeano i dritti della città in faccia al prepotente usurpatore , il quale gran prò traeva dalla ci vii discordia, Fin la storia della patria ne riportò detrimento , poi* che i feraci talenti de' nostri concittadini, aguzzati dall' in-
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Storia di Vasto. Città in Apruzzo Citeriore
di Luigi Marchesani
Da Torchi dell'Osservatore Medico Napoli
1838 pagine 364

   

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