Storia di Vasto. Città in di Luigi Marchesani
alcune faccende force non riguardanti il generale interesse della città ; di fatti là dove 1' adempimento a santo dovere stringea tutti gli ordini municipali , come il rimeritare i benefizii di Marco BlaVio, 1' onorare gli straordinari! talenti del giovanòtto concittadino Lucio Valerio Pudeiite , in tal ' caso i riuniti tre ordini della popolazione si manifestarono nelle generiche parole d'fstoniesi (Iscr. 25) e di Plcbà tal la (Iscr. 9).
Fedelissima immagine di un regno intero esibì vasi da ciascuna città frentana , che nel dianzi descritto modo si' governava ; la indipendenza le conservava il mero e misto imperio ; onde mentre gli ordini municipali dettavano leggi , v'erano uffiziali che l'adempimento ne curavano. Primieramente i Quatuorviri quinquennali nelle popolose città e i Duumviri nelle picciole (290), godevano 1* esclusivo dritta ' di convocare il DecurionatQ , a cui i gravi affari della re-: pubblica proponevano: èra questa magistratura la più di-' gnitosa e tanto propria a' municipii , quanto lo erano' i Consoli a Roma : la città ne scegliea dal suo seno i sog~J getti ( 291 ). La grandezza d'Istonio diede à noi i Quatuorviri: tal fu ben due volte M. Bebio Svetrio Marcello (Iscr. lf) ; nè può dubitarsi che Geta (Iscr. 21) a questo e non ad altro quatuorvirato appartenne (292). I Qua<-tuorviri juredicundo o Giudici delle liti (293) conoscevano in materia civile e criminale (294): coprirono questà carica e Bebio testé cennato e Marco Blavio (Iscr. 25). Invigilava l'Edile sullo stato degli edilìzii pubblici e privati, e sull'adempimento degli statuti sanitaria (296). Sostennerò la Edilità il Bebio della iscr. 5 , Cerrale (Iscr. 8), Marco Blaviò1 (hcr. a5): Marco Bebio Svetrio (Iscr. 17) ebbe l'onore della sedia di avorio , poiché il Q. esprime Curule '( 296^ ) altro Edile è menzionato nella iscr. 39 , della quale il se-' condo verso dirà forse eh'ei lò fu del municipio istoniese ,1 e la prima lettera non ben distinta nel marmo scheggiato' forse non è D , ma N. Nfcn mancò ad Istonio i! Prefetto-dell'annona [a cui la conservazione e la distribuzione del pub* blico frumento si confidavano (297)], poiché la nostra città, ornò anche di questo titolo il nome di Tito Statorio (Iscr. 16). Questi, M. Bebio (Isfcr. 17) e Cnato Arrio Àxi-mi<> (Iscr. 31) sostennero l'altro onorificentissfmo uffizio-di-Patrouo , Avvocato , Protettore della nostra municipale cit* tà, stimato pari a Tribuno della plebe (208). Furono que-
gli uffiziali del nostro stato di allora, e quali le superatiti iscrizioni danno contezza; però altre cariche concorselo a reggerne la politica macchina , come i Tafeularii , i Cen*
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