Storia di Vasto. Città in di Luigi Marchesani
9tcittadine suppongono dke altro ftiafgistrato abbracciasse le molliplici giurisdizioni , nelle quali l'ordine sociale riposa : è forza adunque ammettere che sotto questa monarchia uno Scijldasco o Scabino o Gastaldo regolàto dal consiglio dell'Assessore la giustizia avesse amministrata in Vasto (3o4). Quando la corona d'Italia passò da' re Franchi a' Germani imperatori, il municipal governo acquistò lustro ; ed in vero circa gli anni cyjZ di nostra redenzione, Ottone I. concesse alle Universi ti il dritto di formar le leggi municipali, la potestà di crearsi i prpprii magistrati , i quali la giurisdizione su gli abitanti esercitassero, i vettigali imponessero : informe mo* dello della, romana repubblica offri vasi in quo' tempi da ciascuna città, la quale uno o più Consoli al governo di se stessa constituiva (3o5).
Giunti ormai siamo a tal' epoca , che quantunque da noi discréta per molte e molte generazioni , nondimeno la memoria degli avvenimenti suoi non è perita : tempo egli è questo, nel quale il Normanno Ruggiero togliendo a'discendenti de* Longobardi, a' Greci ed a' Saraceni le regioni della nostra penisola, un sol tutto, una sola macchiua polìtica ne compose. La legislazione e la polizia assunsero uniforme aspetto dappertutto il dominio ; onde la mia mente incerta e vacillante in questo scabrosissimo argomento , poiché appena le prime linee della legislazione ella percorse, or si ri-posa sicura, come nave giunta al porto di mare tempestoso, nelle opere scritte, e specialmente sugi' immortali lavori del Giannoni e del Grimaldi.
Soddisfecero la* ragion di Ruggiero i dettami del codice longobardo, onde in suo regno gli acclamò, vi aggiunse nel ii4o le proprie costituzioni e creò i sette uffizii del Regno; aia perchè le leggi da lui promulgate ebbero più alte mire che ì amministrazione delle città provinciali (306), queste non penderono il dritto lasciato loro da1 Germani di crearsi un Senato , in cui le volontà e i poteri de' cittadini erano depositati: Sono le giurisdizioni del municipale collegio mai sempre nella inversa ragione di quelle, onde il <*po della nazione riveste chi nelle città lo rappresenta. Basta il semplice naturai talento per isquadrare quali e quante esser debbano le cure di un Senato ; laonde specificandosi gl'incarichi del regio ministro nel reggimento di una città , tosto si affacciano alla mente le giurisdizioni, di cui possesso il corpo municipale è lasciato. Valendomi 01* io delle 'estrinsecate massime , con questo indiretto modo supplirò alla mancanza di memorie positive circa t ptteri del Senato vastese nella torma monarchica del re*
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