Storia di Vasto. Città in di Luigi Marchesani
fànp nelle bóttf ecc. Ne'carichi di aceto e Tino ta vastasta è tenuta alla somministrazione gratuita de' barili: la «uà ri-sponsabilità ne'casi di perdite l'obbliga agli accomodi de* barili in qualunque genere di caricamento.
io. Fide de' boschi: consistono nel farvi pascolare gli ani-mali, e nel legnare. La tariffa pe' boschi comunali è la seguente. Per un anno; vacca grana 70: bue grana 120: gio* venco o ciararra grana 35: giumenta grana 5o: carosa o paledro grana 25? capra o pecora grana 10: capretto grana 5: troja grana 80: porco mezzano {porca$tro) grana 4<>.*porchetto grana 20. La fida delle legna morte è di ducati 4 al mese, li. Assise. Il pane bianco e 1 bruno non si vendono a * rotolo, nè a parti aliquote di rotolo, ma bensì a palata, la quale composta di sei pagnotte (pontile) , à costantemente il prèzzo di grana 6, e varia soltanto nel peso: questo vien fissato in ogni settimana dal i.' Eletto nel seguente modo. Operando su i calmieri della preceduta settimana col metodo di far la voce , stabilisce il prezzo di una salma di grano misto (suppongasi ducati 5) : a tal prezzo aggiunge il dazio di consumo ( presentemente montante a grana 21 per ogni salma di farina) , e grana 90 fissate da antico uso per le spese del panificarsi una.salma di farina. La somma (grana 611) dividesi per le sei pagnotte : il quoziente ( 101 ) , lasciando i rotti , determina il numero delle palate, che cavar si debbono dalla salma panificata. Si discende indi a precisare il peso della palata nel seguente modo. La salma di farina è di decine 33, pari a libbre 363, od once 4356 : la sperienza stabilisce che a panificarsi quella salma abbisognano decine 11 di acqua, pari a libbre 131, ad once i4$a* Unendo le une alle altre decine, si à che la salma ridotta a pane pesi once 58o8. Dividendo queste pe'l numero delle palate ne risulta il peso della palata (once 57) trascurati i rotti: il peso della palata di pane bianco, perchè questo si fa col fior di farina del grano carosella, è minore di un terzo (once 38). Per punire le frodi il Decurionato ordinò nel 1820, a proposta del Sindaco Quirino Majo , che ciascun venditore di pane scolpisse sulle pagnotte il numero a lui assegnato (377).
Il Decurionato fissa i prezzi della carne, de' formaggi, della sugna e de' salami nel sabbato santo,, nel dì 11 Giugno , e nel dì 29 Agosto: sono perciò inalterabili i prezzi dall'una assisa all'altra. Il Eletto s'informa da'diversi Comuni del Distretto, ed anche da Lanciano, de' prezzi, ne' quali i mentovati generi sono stati venduti innanzi eh' egli ne. proponga i suoi al Decurionato. II venditore è tenuto di pon e a vista del pubblico la carta dell'assisa. La sola va*-
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Tino Eletto Unendo Decurionato Sindaco Quirino Majo Decurionato Giugno Agosto Eletto Comuni Distretto Lanciano Decurionato
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