Storia di Vasto. Città in di Luigi Marchesani

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      anonime reliquie di vetuste fabbriche non s'impose ? Come mai# alla mente de'descrittori della terra il pensiero non eorse che questo e non altro esser dovette il contrastato sito di.Buca ? Che se Buca qui non fu ; se immeritevole di silenzio presso i latini geografi esser doveva una città, i di cui avanzi sono ancora illustri , quale altra città in questa contrada s' in* nalzò, qual nome ebbe? Degni nondimeno di compatimento stimar dobbiamo gli autori della media e della recente età; che scriver delle situazioni di tante distrutte città frentane senza -visitar la regione , senza la guida di particolari storie , e prima che la terra dal suo grembo i parlanti marmi rigettasse , facile , anzi inevitabile egli è P errore ; come altronde regola rissi ma cosa fu che nel tra vedi mento il Ca-nacci -, il Viti , il de Benedictis e 'I Romanelli non fossero caduti, specialmente il Viti che ne'tcmpi suoi sentiva denominarsi Buca un sito della contrada Penna.
      Serbato era a tempi non lontani da1 nostri la piena i-nappellabil decisione della topica questione. Benedetti qne' villici e que' bidenti che svolsero dal già prefìsso sito di Buca due lapidi inscritte ! Certo che da remota contrada un nembo non ve le trascinò ; ma con gli edifizii di Buca precipitando ; insiem ad essi si sotterrarono : sono lapidi che • il Bucano popolo incise ed elevò. Gla Interamnati , gl'Isto-niesi e i Bucarli al benemerito Marco Blavio figlio di Quinto, Quatuorviro a giudicar le liti , Edile , Curatore delle strade Valeria-claudia e Trajana-frentana , il funerale , il sepolcro marmoreo e la maceria decretarono: è questa la traduzione della prima epigrafe ( Iscr. a5 ) , ove i nostri vicini Termolesi , come in altri loro marmi pur si legge, con denominazione comune alla città di Teramo figurano ( 5 ) ; e dove la maceria esprime muro, ovvero aggregamento di sassi, che circondando a qualche distanza il sepolcro , a questo faceva ornamento e guardia. Da'soli Bucani la seconda lapida ( Iscr. 27 ) fu incisa , ed all' imperator Antonino Pio dedicata in attcstato di pubblica riconoscenza. Sparite sono • all' avida nostra curiosità ambe le lapidi , delle quali agevolmente l' e* poche si scoprono. E per vero restaurata e lastricata dall'im-perator Trajano la strada consolare frentana nell7 anno iot di nostra redenzione, d' allora il nome di strada trajana-frentana ella acquistò (516); onde fin dal medesimo anno la epigrafe di Blavio può essersi scolpita. Precisata è poi 1' epoca della seconda lapida dal notarvisi il terzo consolato dell'imperatore, che all'anno j4o della cristiana era corrisponde (317)-Poiclic dimostrato con evidenza di ragione ei mi sembra il sito di Buca , passerò ora a dire della denominazione , degli edifizii e delle ruine di lei.
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Storia di Vasto. Città in Apruzzo Citeriore
di Luigi Marchesani
Da Torchi dell'Osservatore Medico Napoli
1838 pagine 364

   

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