Storia di Vasto. Città in di Luigi Marchesani

Pagina (145/442)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      sulla pendice che sulla pianura adiacenti al filare degl' indicati ruderi : il campo é tutto spessamente cosperso :di spezzati frantumati tegoloni e vasi sepolcrali eleganti e rozzi, misti ad ossa umane sbriciolate corrose, le quali calpestans» perchè dal fulgido vessillo della redenzione indifese : fin negli abituri di que' coloni, che superarono il ribrezzo , è lieve rinvenire interi tegoloni e segati macigni rapiti all'ultima stanza de' miseri mortali. Già dalla està del i838 neUa pianura il vomero sollevò dal centro di fossatella ricinta di fabbrica 1' urna lapidea, in cui Quinto Svetrio Massimo ripose le ceneri di Ponzia Bassa , figlia di Ponzio , sua moglie , vissuta anni diciassette ( Iscr. .i?o )« Gli Sveltii non sono rari negli epitaffi d'Istonio. Più in là , tra gli sminuzzati tegoli di rovistato sepolcro, un pezzo se ne. raccolse, ove rimangono le lettere V. G (Iscr. 119), alle quali altre ne doveano seguire» E più avanti ancora, sotto i tegoli sepolcrali, accanto a teschio , fu raccolta moneta di rame , che col motto An+ nona Augusti l'imperador Severo Alessandro Augusto coniò: era vi pur lampada, sepolcrale di creta.
      Alla pendice rivolsi le mie investigazioni nell' autunno del teste indicato anno . quivi più agevolmente penetravasi nelle fosse, poiché la- inclinazion del piano, scorrer facendo ak basso la terra nelle piogge e nelle annuali coltivazioni, ave* la profondità de'sepolcri grandemente diminuita.iE per vero innanzi ai circolato basamento apparvero ossi , tegoloni e pezzetti di vasettini appena che lo scavamento per un palmo si profondò. Il più affollato luogo di sepolture giaceva alquanto lungi dall' indicato basamento , vicino ad umil Casina. In solchi contigui tirati da mezzogiorno a settentrione furono collocati i cadaveri con la testa al nòrd. Se la po* vertà de' figli o la grave morìa non permise innalzar tumuli , la pietà non volle che di nuda terra questi estinti SÌ coprissero. Tegoloni lunghissimi e ben larghi, commessi a forma di prisma triangolare, nél trilatero loro Vano l'estinto comprendevano : dentro non era chiusura o separa* tivo , talché i piedi dell'un cadavero e il capo dell'altro probabilmente si toccarono. Un orciuolo di dozzina 1 creta cotta i Gentili misero alla testa di ogni cadavero. * Quantunque con molta circonspezione si zappava, pure a stenti un solo orciuolo nop si spezzò: sferico n'era il.corpo, del diametro di once cinque, e mezza ; avea picciola bocca nella superior parte, e sostenessi su piede spiegato a disco, alto un'oncia; dal suo fianco innalzavasi verticalmente manico schiacciato , alto once sei , che nella sommità ricurva vasi. La terra , sciolta dalle acque trapelanti , prese il luogo degli olii aro-
      t^oosle


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia di Vasto. Città in Apruzzo Citeriore
di Luigi Marchesani
Da Torchi dell'Osservatore Medico Napoli
1838 pagine 364

   

Pagina (145/442)






Quinto Svetrio Massimo Ponzia Bassa Ponzio Iscr Sveltii Istonio Iscr Augusti Severo Alessandro Augusto Casina Vano Gentili