Storia di Vasto. Città in di Luigi Marchesani
ti per Ife febbre petecchiale del 1817 furono interrati. Reggeranno gli avanzi del Castello sinché le onde non distruggeranno l'argine, chela punta di Colle Martino, già da remoto tempo piombata nel mare, oppone al luror delle tempeste. Di Ilice null'altra notizia rimane fuorché nel i345 in esso castello ergevasi chiesa intitolata a S. Martino , e della quale era Preposto Diodato de Gambono (53o).
Pennaluce. La storia non ricusa le opinioni, che vestite di molta naturalezza , atte sono alla concatenazione degli avvenimenti. Forse le stirpi de' Bucani non tutte si estinsero , nè tutte perderono i possedimenti , che in Buca aveano : laonde sedate le fiere guerie, al nativo suolo si ricondussero, e quivi novelle case construirono; le quali moltiplicandosi e la popolazione crescendo, le une e l'altra poterono al volger di un secolo in nuova terra ed Università costituirsi^ Ma qual ragione persuase a' discendenti de' Bucani il cangiar nome alla rinata patria / mentre la distruzione della città contar poteva appena due generazioni ? Quasi dubiterei che sulle ruine di Buca sùrse Pennaluce , se il sito della prima non fosse stato appieno mostrato ; e se i documenti , che indi esporrò, la qualità de' ruderi e la costante tradizione non provassero incontrastabilmente che nel luogo medesimo la nuova Università stettè. £ se dall' acuta punta della penisola si volle prendere il nome Pennay donde poi la desinenza luce? Nulla so pensarne, e neppure a conghietturare è aperto il campo. Quindi le certe cose, che dal 1204 P°> quivi avvennero , imprendo a narrare in transunto e per ordine cronologico : altri la cura di più minute ricerche assuma, specialmente nel generale Archivio del Regno , e compiuta storia di Pennaluce rediga. Giova innanzi tutto il dir ciò , ehe la topografia di essa terra riguarda , oude comprender meglio i fasti della Università.
Lungi dalla città di Vasto per circa quattro miglia ed al di lei nord-est , alla latitudine di gradi 42 ? 9 minuti primi e 11 secondi , con longitudine di gradi 12 , minuti primi e 3o secondi dal meridiano di Parigi (531), giace la penisola della Penna , che rispettivamente alle adiacenti spiagge del sud-est e del nord-owest s inoltra a mttre per circa due miglia. Costeggiandosi da Vasto alla punta della Penna, e di là ad Erce^ molti piccioli e grandetti seni mi-ransi a sinistra, ricinti qual di bassi , qua! di torreggiarti scogli, che la migliore delle Coralline, la più infesta adombrici del corpo umano, alimentano. Postergato il seno della Meta , di cui farò parola altrove , quattro ve n' à de' più ampii del nostro lido , collocati due di qua , e due di là
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