Storia di Vasto. Città in di Luigi Marchesani

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      CAP. Vili. Fisica.
      Sento appieno quanto il nome , onde questo capitolo è insignito , mal rappresenti i multiplici obbietti da trattarvi* si ; ma una rapida occhiata a't-itoli degli articoli, tosto gli argomenti preciserà e circoscriverà. Rare essendo le aualogbe notizie disperse nelle antiche carte, io descriverò le cose più come sono che come furono ; imperò a ragione possiamo dire la loro storia da questo secolo incominciare.
      Art. i. Topografia del territorio e natura del terreno.
      ^Lo affidare alla penna quel che alla vista compete , ine-vit il difetto induce nelle immagini ; or perchè minimo ci sia jjftu'ommi a considerar la superficie del tenimento come se mi stessi sollevato e librato sul nostro colle delle mandorle. Vedrei di qui la città mia lungi da me circa miglio uno e mezzo ; e per ottica illusione, onde le orizzontali pia* nure sembrano verticali, la vedrei pel nord-est affissa a marittimo campo, il quale nelle celesti volte si sperde. Scoprirei che il vastese tenimento , piegato al mare ed al Sinello per ripide discese, è quasi tutto pianura ; che la pianura a sinistra è poco notabilmente interrotta da vallatine , ma d'assai profondamente le a destra, ove peraltro il tenimento si dilunga assai meno dalla città; in vero l'isolato Mon-teve$chio (collocato al mezzogiorno di Vasto , tenendo alle spalle il vallone di Bonanotte , ed avanti quello del Ponticello ) disgiugòesi dalla contrade piane per profonda larga vallata ; e questa , che sulla sinistra tiene la ripa de' ciechi o cerchi , incomincia al sud del colle delle mandorle , nel cammino obliqua verso la città, ed in mare termina. Abbassando lo sguardo mirerei del pari isolato innalzarsi alquanto il iestè nominato qolle , da cui a Vasto si va rimontando nella rural cappella di S. Antonio Abbate; é dietro il colle che i valloni di Bonanotte e del Maltempo nascendo', isolano il tenimento di Vasto , e troncano le geologiche influenze delle colline di Cupello e di Monteodorisio sul suolo nostro. Vedrei in fine la parte piana di questo demanio seguir due inclinazioni, luna più dolce dell' altra, cioè da Colle delle mandorle al Sinello , e dal colle stesso alla marina. Al piacevole spettacolo aggi ugnerebbero vivacità i molti rivoli di acque, che iu palude non ristagnano, le svariatissime specie di piante e di volatili , nonché le deliziose case campestri ; de quali oggetti indi pur sarà parola.
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Storia di Vasto. Città in Apruzzo Citeriore
di Luigi Marchesani
Da Torchi dell'Osservatore Medico Napoli
1838 pagine 364

   

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