Storia di Vasto. Città in di Luigi Marchesani
presenta , come Istrice t Lepre , Tasso : altre volte ponesi m agguato nel Trigno per le Anitre , le di cui diverse specie appellami nel nostro idiotismo Mellarde e Capiverdi. Ogni stagione à la special sua cacciagione in que' gentili animaletti , che. indigeni sono delle nostre contrade , o, che pellegrinando vi transitano (pag. 161). Bracchi da ferma e da leva egregiamente ammaestrati , archibugio e rete sono i principali attrezzi del nostro cacciatore: nel i5o3 usavansi le balestre (pag. $5). Impiegasi la rete iti Marzo ed in SeU tembre ad uccellar le Starne , ma più in Aprile per le Quaglie s due compagni la spandono con destrezza e sollecitudine sopra quel sito di terreno erboso , verso del quale le narici del bracco da ferma miransi fissamente indirizzale ; indi stormendosi , l'uccello si leva a volo, ma arrestato dalla rete è preso. La più deliziosa caccia I' è quella del Tordo in Gennaro , specialmente essendo rigida , tranquilla e fosca 1' atmosfèra. Alto spuntar del dì il cacciatore ascondesi in frascato rimpetto a dominante a'bero , qual la quercia fra gli olivi : egli gorgheggiando ad imitazione della Tordella mercè particolar fischietto tenuto fra le lab-bra , e di taqto in tanto traendo un zirlo da altro stru-mento serrato in mano , sedace il Tordo ; il malizioso volatile o difilla t a mente , o dopo aver solcata I* aria a larghe curve , pur si precipita e si posa sull' eminente albero , donde un nembo di pallini scagliati dall' archibugio giù morto k> stramazza. Altri modi di uccellare tengonsi dnl campa-gnuolo ; fra tutti è rinomata la Crociata , e di questa gli Statuti del i5o3 parlano (pag. $5): nelle oscure notti della bruma un villano inalberando rete tesa tra incrocicchiate aste , invescata da una parte , ed illuminata dall' altra , scorie luogo le siepi, mentre il compagno queste siepi nel lato opposto bastona : gli uccelli destati , impauriti , si lanciano al lume , ma la rete gì' invischia e ferma.
Era della marchesa! giurisdizione nel 174* il conceder licenza da oaccia (359) • °gg> & del Sovrano. Non avvi luogo di caccia riservata però quando i d' Avalos signoreggiavano in Vasto teneansi riserba di eaccia nel loro podere alla Canale , cinto per tre miglia da mura, dei quale tuttavia sussistono lunghi avanzi.
Art. 7. Vestimela ed acconciature*
Le brillanti scagtie del Camaleonte non cangian di colore sì facilmente come le fogge del social vestire sf mutano; la qual volubilità umana non riconosce limiti quando da.
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