Storia di Vasto. Città in di Luigi Marchesani

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      Maria* poco iti suso della porticina: se nolo tosse qual persona rappresenti rintracceremmo Y epoca di tale moda.
      Apprendiamo per instrumenti notariali dai sestodecimo secolo in poi le gonne di tocca , di raso , di velluto 9 usate da ogni gentildonna vastese con medaglioni , cinturi-ne, fermagli di oro, collane di perle* mantelline di seta o di tela di Olanda,* camice a maniche lavorate con seta cremisina, colletti di seta verde, catene di oro, cuffie di seta tur-china , maniche isolate di tela lavorata con fìlo , camiciuole verdi a maglie di oro, orecchini grossi (scioccagli e) di oro con perle ( pag. 168) (610, 62$).
      f quadretti votivi pendenti nelle cappelle della S. Spina, dell' Addolorata , porgerebbero molta materia a sviluppare, se i più antichi non si fossero dispersi; i presenti noi) contano oltre un secolo e mezzo : vi sono pinti uniformemente i signori con parrucca a largo codino ( rimasta oggi , ma senta coda , a' calvi) cravatta , sajo (di seta o di pelle di l>ante) a quarti quadrati , larghi e raggiugnenti i polpacci , ' farsetti a quarti lunghi sino alla metà de' femori , calzoni finiti sotto i ginocchi , bianca calza e scarpa con fibbia. Le donne vi sono effigiate come trovatisi per casa ne'di nostri le artigiane , cioè eoo giubbonetto scollato ( corpeitino ) » fazzoletto da collo (strppizzò ), pendente, gonnella e grembiule.
      Semplicissimo è. l'odierno vestir de' signori dal calzone lungo fino alle calcagna e dalla veste muliebre di un sol pezzo dal collo a' piedi. Il ceto delle contadine più che quel delle artigiane alle usanze del passato sècolo si attiene. Sloggiano queste ultime ne'giorni festivi per vesti menta ricche si che in dosso portano più delle signore.
      Art. $. Beni de1 cittadini e delle Chiese
      Un vecchiardo, il quale nella giovanile età pensier non ebbe degli anni senili, uno storpio, uh babbaccio, sono tre o quattro i mendici cittadini ; il numero adunque di costoro non è di uno e mezzo per cento abitatori, come in generale per Abruzzo citra altri calcola (624)* Def bisognosi poi quanta è la frequenza ? Mirando le incessanti operazioni di commercio e '1 fertile ampio tenimento , cui bastevol non è il nostro ceto de' lavoratori , sarei per dire che gente in assoluto bisogno collocata qui dovrebbe mancare ; ma poiché a lasciar la inferiore condizion civile si aspira, al matrimonio non si rinunzia quando di mezzi a reggerne il peso si scarseggia, e la frugalità della mensa dispiace; interviene in ogni ceto T esempio , fortunatamente non moltiplicato, di proccurata


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Storia di Vasto. Città in Apruzzo Citeriore
di Luigi Marchesani
Da Torchi dell'Osservatore Medico Napoli
1838 pagine 364

   

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