Storia di Vasto. Città in di Luigi Marchesani
re 25. Madonna delle Grazie 4* e gr. io. S. Lucia ib3 e gr. io. S. Nicola della Meta 4» dell'Angrella 18 e gr. 20. S. Sebastiano 67 e gr. 25. S. Giacomo mantenuto dal Barone Domenico Cardone, che ne à il jus padronato. Sette dolori 38 e gr. 20. S. Martino u5. Incoronata 7 e gr. 10. Maddalena^ à la quercia d'avanti 1 che le rende 1. Abbadie. S. Maria in Vaile 289 e gr. 5. Penna 352. Benefìcii. S. Gaetano 20. S. Maria de' Cardi i5. Commenda di S. Giovanni Gerosolimitano 129 e gr. 20 (63o).
Art. 9. Arti meccaniche ed industrie.
Assiso T umaii pensiero sopra fragilissimi rottami traversa Jo sterminato pelago de' secoli e sorprende le officine del vetusto Istonio. Dalla scuola degli Etruschi i fabbri appararono le più raffinate arti (631) : di queste ve n'à quante ne abbisognano a fornir di suppellettili le case, i tempii, glj uomini , e persino ad appagar la vanità del lusso ; V amor della indipendenza attirò quelle arti , cui la magnificenza della città fecondò. Ma che , mancavan coppelle per fondere idoli ed anella , od avea mestieri la semplicità dell' antico vestire che d'oltremari e d' oltramonti i panni e le tele fossero venuti ? Era necessità che gli scultori vi abbondassero, poiché quotidianamente le urne cinerarie abbisognavano e con prontezza, affinchè l'anima per cagione dell'insepolto corpo non fosse andata raminga: uopo è che degli orefici o de' mar* mora ri i qui ci rammentiamo (pag. 12). Fra le illiberali arti, di cui i lavori ancor resistono al tempo, ammiriamo quelle de' vasi etruschi* de' tegoloni e de'mattonacci, pe'quali non una, ma molte officine agivano,imperciocché diversi sono i nomi impressi con sigilli su le manifatture (Iscr. 59, 60, 119, 124). Ei pare che la gente Paquia avesse posseduta la piò. pregiata fabbrica di tegoli, frequente essendo il di lei sigillo (111) più che ogni altro. Gli ammassi d' infrante stoviglie in vicinanza di Madonna delle Grazie (pag. 11..) additar possono uno de' siti, dove si lavoravano. È in acconcio il ricordar qui i Collegii di Fabbri, che a fornir di arnesi le milizie esisterono in Istonio (pag. 41 e 77)• Nel 1284 Carlo I d'Angiò concesse a Rolando Conte Palatino la rendita della fabbrica di Figuline posta nel Sinello (632). Tra i beni di Errico di Guasto Aimone nel i3o4 (pag. 121) si notò contrada del nostro tenimento denominata la pinzarla, dove furono gli embrici. Breve, durata ebbe la fabbrica delle stoviglie stabilita in Vasto nel 1812 , per la di cui direzione due mastri si fecero venir da Napoli (633). Non mancano di qualche merito le presenti fornaci di embrici e di mattoni , le qualiCjOOQ le
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