Storia di Vasto. Città in di Luigi Marchesani
i8astrumenti musicali di legno usati da' filarmonici vastesi sono opera de'nostri artefici. Alcuni appreqdón l'arte nella Capitale ; à chi vi si rimane apreodo bottega ; gli altri , che alla patria si riconducono , soffrono detrimento nell' acquistata espertezza pe '1 poco lusso delle case e pe'l pendio verso i lavori napolitani*
Buona mano di cittadini mercanteggia o con, botteghe a-perte al pubblico , o incettando grani ed olii. V' è il ceto de' pescatori , ma non de- naviganti : quel de' famigli e de* coloni conta non pochi stranieri,] i quali davano 193 fuochi nel 1698 (599).
Molti alle professioni scientifiche si danno, altri la carriera giudiziaria seguono , ed altri di regii impieghi ricevono il carico: vedremo non pochi concittadini ascesi in varii tempi a sublimi posti. Nel i5aa contavausi 3i fuochi di Preti , un de' quali era Schiavone (594): nel 174* undici Dottori iu Legge, cinque in Medicina, ed uno in Chirurgia (647) ; nel 1794 erano 3o i Dottori di Legge civile e canonica y 11 i Medici ed i Chirurghi 9 7 i Nota ri , 43 i Preti Sacerdoti e a3 i Monaci, tutti Vastesi risedenti in patria (648). Mori non à guari di tempo Carlo Viti ottimo conoscitore dell'erbe medicinali. Oggi molti Legisti sono in Vasto , altri in Napoli : di diciotto Dottori in Medicina e Chirurgia metà esercita la professione in Vasto, metà in Napoli ed altrove; quattro giovani stanno ancora agli studii medici, ed altri a que' di Legge. In Napoli si viene agli stu-dii; nel passato secolo frequenta vasi Roma per la Medicina; e nel sestodecimo secolo andavasi anche ad altre Università d'Italia (649) 1 dalle quali il Dottore tornando entrava in Vasto ton corteggio di gente a cavallo, di tamburi e d'insegne, affiggendo sull'uscio di sua casa il dottorai diploma, senza di che per Dottore non era stimato (65o). Altrove ò segnato il numero de' Notari (pag. 88): eglino nel i4o8 solennizzavano i contratti dentro le chiese (651) all'uso degli antichi Romani (652). '
Il sistema di educazione tiene straniere le donne alle Scienze ed alle Belle-lettere; onde il loro acuto ingegno vol-gesi alle domestiche faccende , a cucire, a lavorar calze, ed anche vesti e cappelli del propio sesso: quelle del basso ceto si occupano nel filare, e nel tessere. Frugali , economiche , buone madri di famiglia, riuscirebbero nella poesia, nel canto e nella danza. Indicibile è la grazia con che generalmente elle eseguono un ballo denominato Tarantella.
Art. 11. Scienze, Musei c Belle-arti.
Schierandomi d'innanzi qac' concittadini , che illustri
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