Storia di Vasto. Città in di Luigi Marchesani
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«aiti ( 860 ) ; ma agli confai con questo casamento U siila Aragna infeudata a* que* Monaci ( 861 ) : ed in vero lo, storico Viti centemforaneo del Pack belli ( i36 ) imn lo avrebbe taciuto. Passò l'Aragona a' Bassano ( 862 )* Cesa* re Michelangelo d'A vaio*, ebepoi ne fio possessore ( 35g ), potette abbellirla , rimodernarla , ma non edificarla, colpe da altrui si asserisce ( 863 ). L'arco a febbrica, il qual esce dal casamento, era il capo di strada fatta aprire da' d' Avalos insino a S. Michele, ad oggetto di andarpe io cocchio per la via di St Antonio Abbate e del Tvatturo a S» Lorenzo ( 6 ).
Stand nord-oirest della città la villa de'Cipressi» divisa per murò dalla strada S. Sebastiano: al casino si aspen-i de per lungo sentiero tra due file di Cipressi* Un di ri si ammiravano artificiose Contane ( pag. ai4) con boschetto, il cfual racchiudeva uccelliera di ferro ( 864 )•
li Piazzino di S* Lucia, ehe comprende la Cappella dedicata aquesta martire ed h fiancheggiato da mintati giar-AngreKa. Fu casino de' Canonici di Tremiti , che a Cesare Michelangelo d' Avalos lo venderono ( 63o ) , e questi in vaga villa lo ridusse^ piena di Cedrati venuti da Roma, e da Firenze (863): quivi, nella sera de'28 Ottobre 172$, fa lapnresentata opera prosaica intitolata la Merope, in presenta del Colonna (§73). Il lustro di ai bel luogo va tuttodì mancando» Spirar do^ea real magniGcenza il lunghissimo muro, onde il podere de* d9 Avalos in contrada Gaoale èva cinta ( P*8* k* m<>lte acque , che vi sorgono, varie fon-
tane animavano , vita poi dando al giardino *de' fiorii ornato di lapidei busti ; oggi è in ruina. Proponessi Ce-, sare Michelangelo di edi6car casino fra le onde della confiniate scogliosa marina ( 863 ).
Men grandiosa, ma nobile al pari degli altri e come, questi in decadenza, vedesi il casino de'd'Avalos aL Frutteto. Se degno non era c)i un Principe , avrebbe. Cesare Michelangelo qua condutto il Colonna ( 673 ) ? - Il più superbo edilizio rurale de' d' Avalos egli era 3 Palazzo nelle pianure della Penna. Grandeggia la sua mole sul lembo dello spianato, donde alla Lebba discende*!. I suoi quattro angeli si allargano in tondeggianti bastioiv-celli: ampio atrk* scoverte*, fiancheggiato da terragne stanze , con regal perla, oggi ve vinose, introduceva al piazze. Ei dee la sua fondazione ad Ionico d'Avolo* (pag. a32): se n'era cempiuta la costruzione nel i6i5 ( 865 ) : le tre:
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