Storia di Vasto. Città in di Luigi Marchesani
bil Tremoto avvenuto circa le nove ore della notte consecutiva al di primo Febbraro di questo anno, talché di cosiffatto genere di flagello ancora in Vasto si temea ; ma prevalendo la fede , innanzi di conseguirsi le sospirate grazie , la città di Vasto prende un sito a prospetto del Gargano , le fondamenta.di ottagona Cappella vi profonda , e nel dì 19 Marzo a benedirle ed a piantarvi la Croce si va in processione di penitenza dal Clero di S« Maria, dalla Congrega del Confatone della stessa Chiesa, dal Corpo della Citta e dal popolo. Frattanto cbe dal Clero unito a9 Cittadini le Litanie maggiori si cantavano , e la Congrega in sod-disfazion di voto promettea far celebrare nella nuova Chiesa la Messa cantata quando il dì festivo dell' Arcangelo veniva, le pietre fondamentali ed altri oggettini di devozione si ponevano. Carlo Ignazio de Vecchis, che di Vicario Foranee avea qui 1* uffizio , fu il primo a gettarvi un mattone 9 su9l quale erano scolpite la Croce e le sigle S. M. A., che dir votano S. Michele Arcangelo; incastrate stavano al inattone una pttruzza, della Basilica, ed. una lamina di piombo, sulla quale leggevasi- che in tal giorno, essendo Pontefice Alessandro VII, desso.avea posta la prima pietra fondamentale già benedetta. Altri mattoni con simili iscrizioni 1' Arciprete di S. Maria , il Vice-Marchese e fl Mastrogiurato vi collocarono : in ultimo il Predicator quaresimale Pietro da Lucerà Cappuccino molte medaglie benedette di diversi Santi dentro quelle fondamenta rinchiuse (noi).
Varii anni scorsero pe '1 compimento della santa opera , menata innanzi dalle largizioni de' cittadini. Francesco Crisci in Aprile 1657 donò il terreno lungo canne sei e largo canne cinque, sul quale la Cappella si ergeva ottagona, fornendola pur di larghetto innanzi alla porta (no2). Altri offre nel 1660 le marmoree pile per l'acqua benedetta (Tscr.85j. In Maggio i665 lo stesso Crisci dpnò del Ioli veto a ridosso della Cappella là estensione di canne due quadrate, onde innalzarvi ia casetta dell'Eremita, ed altro spazio di canne sei quadrate per orticello dell' Gremita ( iio3 ). Giuseppe Crisci in Ottobre 1700 concesse in enfiteusi un pezzo di territorio largo palmi dieci e lungo canne cinque per servire all' ampliazione della Cella e della Sagrestia , con obbligo di darglisi annual medaglia di ottone ( no4 ) ; è questa la origina del canone mentovato a pag. 201. Sembra che l'opera della Chiesa veduto avesse nel. 1675 il suo termine ( Iscr. 88 ).
Tutte cubiche e disadorne sono le nostre rurali cappelle : sol questa, che surse ottagona, che tal si manteii-
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