Storia di Vasto. Città in di Luigi Marchesani
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de' nove giorni ; quella, che nel settimo si recita, rinnova alla memoria del Popolo la serie de* disastri 9 onde 1' Arcangelo ne à campati, aggiuntovi da altra penna pur quello del Colera ( 1106).
Era già dal pubblico voto 1* Arcangelo, S. Michele qual proteltor nostro acclamalo ( pag. ia5) ; ma la san* «ione di Roma se ne desiderava , e nel 1&27 si ottenne { 18 ). Indi in Giugno 1839 dal Pontefice si concesse cbe il mentovato giorno ag Settembre fosse qui riguardato di doppio precetto (1107Ì
CAP» XVIII.
Patrocinio di S. Michele Jrcanfélo a prò di Vasto in molle calamità pubbliche* specialmente nello Sconscon• dimento del 1816, nella Epidemia del 1817 , C ho lera-morbus del 1837. Carestìa del 1816 «I 1817.
Non potranno i sentimenti di gratitudine e di devozione Cirsi strada negli attimi nostri se prima da Dio tanta fede non impetriamo cbe tacer faccia la ricalcitrante mondana filosofia. Io, più eh ogni altro narratore, sento il bisogno di trovar predisposti eoa quel celeste dono lo spirito altrui, poiché manco d'ingegfao sufficiente a far rifulgere l'angelico patrocinio nel confronto de* tempi anteriori e posteriori a quel fortunato anno i656 , in cai il pubblico culto di S« Michele Arcangelo qui si stabili : io 9 sa * ne abbisogno, poiché sento la infermità delle morali mie forse nel votar dispiegare quanta virtù dimostrativa si racchiude nella universa! voce dell'unanime popolo, altamente proclamante essere stato 1* Arcangelo quegli, cbe gli enunciati nembi di morte or deviò, or infranse, or annichilì.
Qual fu lo stato di Vasto prima del i656? Le pagine i3 , i63, ao3 i 269, 370 , 274 di questa Storia ne convincono di quanto spesseggiavano qui gli effetti dello sdegno divino ; maggior numero ne conosceremmo e eoo soddisfacente estensione se più accurati gli avi nostri fossero stati : non è forse lo straniero quegli, il qual ne avverte con poche parole, che patì molto la terra di Vasto pe 91 gran terremoto avvenuto nell* accostarsi il mezzogiorno del Venerdì 3o Luglio 1627 ( pag. i63 ) P E non è ilcittadino che con arìda superficialità ci dice essere stata la patria nostra ?n pr*da a grave mortalità nel 1591, per la quale monti fino a dieci per giorno il numero delle vittime (1108)?
L' anno >656 segna il fausto principio dell' invocato e conseguito patrocinio. Preservati dal vdebaccante contagio e dal terremoto i cittadini Vastesi, innalzano un moni* mento di pietà , che i posteri imiteranno ( Iscr. 88 ). NooL
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