Storia di Vasto. Città in di Luigi Marchesani
risalta appieno da questa lapida la valentìa'del patrocinio : uopo è aggiungerle quanto diffidi sia rimanersi preservata da contaminamelo una città di commercio in pio ciol regno invaso largamente dal contagio pestHensiale -e prossima atle terre, die da questo erano dilaniate : sì ve» drà nel discorso del Colera come la malizia renda fra* «trance le più rigorose leggi di preservazione : uopo è aggiungerle che qui , dentro le mura di Vasto, In que* mesi del i656 transitarono genti venute dalla ' infetta Napoli , e che ad dosso avea no la contagiente infermità (1109)» , E qual fu lo stato di Visto dopo il i656? Pieno di lavori e di grazie lo appalesano le vicende additate nella pagina e le altre, che or si diranno. Le scritture ( pag. 162 ) e meglio di ose la tuttor vigente tradizione denominano anno di carestia e non di mortalità il 1764, che fu anno di morìa per Napoli e per akti luoghi del Regno ( ino ) ; in vero gran peso aggiugne a quanto dico P inalterato numero de9 Focolari in questo torno di anni ( pag* 167 ), L'orrendo terremoto alte ore a della notte tra'l 26 e 36 Logl»oi8o5 (non i8o6,fcotfeie a pag. §63 si trova) e le repliche per varii giorni, scossero la eKtà nostra, obbligarono gli abitanti a baraccare nel Piano del Castello, ma né una vita, ne una casa distrussero , mentre empirono di lutto altri poeti. Tacer volendo -le politiche fasi, e quella in particolare del 1814 ( pag. 3a ) , in cui non naufragammo, ben lucidamente apparve lo spontaneo favor dell'Arcangelo nel 1816 : fu grave la epidemia del 1817 , perchè tardi a lui si ri-corse, e provec convìncenti ne porgono i casi del >836 « i89?. Se il tempo ne avessi, risaltar fcrei la costanza dell' efficace patrocinio , ponendo in mostra le traversie de'paesi a noi vicini , come di Chieti t che fu da' tremoti malmenata InFebbrejo 1703 ed in Novembre 1706(8111). Penetri adunque nel cuore de'Vastesi caldissimo afletto peT beato Spirito nell' apprendere le nostre passate traversie , le quali con fede! penna imprendo a narrare. Art. 1. Morso ed Aprile 18x61 Sconscendimento. Finiva il piovosissimo Marzo del 1816 con inopinato nev&zzo, ohe nello notte susseguita al di - 39 coprì per l'altezza di palmi quattro il Vastese territorio, e deHe fruttifere piante la incominciata fioritura distrusse* Prestamente l'infocato raggio solare le nevi disciolse, onde al declinare del 'dì 3i quasi compiutamente erasi «coperta la faccia della terra. Sereno il giorno vegnente si annunziava dalle scintillanti stelle ; e tal surse il primo di Aprile , ma per rischiarare un teatro di mine. Il Sole già da due ore rat-
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