Storia di Vasto. Città in di Luigi Marchesani

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      famiglie poco rimaneva. S'incominciò adunque, dall'e itrare de' neyon tempi, a soffrir la scarsezza di quel che abbisogna assai ed io copia. V'erano perà le vittuaglie , ma i negozianti attendevano tempo più opportuno a'loro interessi: v'erano i grani delia Città, ma serbati a maggiori strettezze: non mancavano del tutto il pane e'I vino ; ma venduto quello a ragion di ducati 16 e 18 la salma ed inSuantità assegnata a ciascuna fam'glia; costando il vino non
      ella miglior qualità ( a ragione di ducati due e grana sedici la salma in mosto ) grana quattro e cinque la caraffa, da tutti non si potevano comperare nella quantità , ohe il bisogno stréttissimo di numerosa famiglia erigeva; onde molti passa vati il dt senta saggiar dell'un> e del-l'altro. In questo duro stato be i si comprende come il popolo proccurasse di satollar la fame mercè d* impropri! e pessimi cibi, e conte il malignante chilo non corretto dal vino andasse la pubblica salute corrompendo ed a gravi infermità disponendo. Già molte di queste erano apparse, ed i .mesi di Gennaro e di Febbrajo si udirono, più che in altri anni, dar 1' uno 53 , l'altro (i estinti. Fu in questo Gennaro che il fior de'cittadini risolse di andare raccogliendo li-mosine in soweoimeuto de'poveri: sì nohil pensiero diede origine alla C>mmessione temporanea, ed al ristabilimento dello Spedale di S. Antonio a Portauova.
      Art. 3. Epidemia. §• i. Andamento della mortalità, ed avvenimenti luttuosi* Mar**o 1817.
      Altrove annunziava che un incidente visitar mi faceva il regno della Storia ( pag. i^a ) però la cultura della Medica scienza mi vi conduceva. E questa Epidemia, che* avvenuta quand' io non ancora Medico con, vulgar occhio le nere sc^ne ne mirava, è dessa che mi proponea di descrivere. Mentre ne riuniva i fatti pensai corredarla del cenno di altri epidemici morbi sofferti da Vasto: ecco fra le mie mani le Memorie del de Benedictis : ecco il divisamento di premettere al racconto dell'Epidemie un cenno della Storia di Vasto; il qual divisamento per l'abbondanza de'fatti straripò si che in principal argomento l'episodio si è commutato. Sia lode a Dio: la meta già sono per toccare, e s'ella è buona l'opera mia, a Lui delle buone opere la gloria si attribuisca*
      , E rasi adunque a Marzo e si moriva più del consueto ; ma il numero delle agonie annunziate da'sacri bronzi non ancora. la universale attenzione feriva ; ovvero se a dritta, a. manca, di; rimetto j tkniro le Chiese giacendo cadaverii^oosle


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Storia di Vasto. Città in Apruzzo Citeriore
di Luigi Marchesani
Da Torchi dell'Osservatore Medico Napoli
1838 pagine 364

   

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