Storia di Vasto. Città in di Luigi Marchesani
genti, che io questo mese, detìtro ampi! edifisii quella Università albergava ed alimentava; ma susurrato essendosi che da quella gente il saccheggio della città meditavasi „ si ordinò il rimpatriamento de'mendici. Circa venti di questi miserabili , che Vastesi non erano, occultamente col favor della notte misero il piede nella città nostra» Altro ricovero non ebbero in quella notte che le stalle e gli esterni limitari defle già chiuse case. Il Sole nascente li riunì e ne scoperse gli squallidi sformati visi. Si accorre al loro soccorso in atto che si provvede alla vacillante pubblica salute , dallo sparpagliamento di queste larve ambulanti assai minacciata. Eglino vengono nel negletto Spedale di S« Antonio riuniti 9 ristorati ; e scorsi alenai giorni « alle vi* snettive patrie si rimandano. Partivano quest'indigenti, ma da' vicini paesi altri poveri, movevano per Vasto.
Quando nell9 allontanarsi quella infermicela turine, calmata l'apprensione, un prFebbre petecchiale smascheratamele apparsa in più angoli della città e specialmente ne'dintorni del leste inarcato Spedale. Il morbo cerne incendio divampa, si diffoo-de tra i cittadini in prima $ poi sottendo dalle urbane mura , va stampando l'orme sue per le sparse casine. Le porte della città offrono spettacolo affliggitivo d'infermi > che entrane per guarirsi, e di sani, che fuggono per non infermare ed eflettivamente isolati ne' casini non infermarono. Que' primi, con fardelli di suppellettili prople a'bisogoi di ammalati, diversamente si approntano : i più agiati a cavallo , e coloro 9 cui fortuna meno arride, si trascinano' sulle traballanti gambe ajutati dalla lunga massa, o poggiati ad impavido amico, ad affettuoso congiunto. Entrarono solleciti gli agiati non. avvedendosi chele dovizie apri* vano il sepolcro 9 potendosi con esse comprar la malagu~ rata China; lenti i poveri, avrebbero trovato , se altri ajuti pon fossero mancati, nella povertà il farmaco salu«* tiferò della fresca potabile acqua.
Il costume di annunziarsi a qualunque era del giorno e della notte il trapassar del mortale 9 tal costume è pio al pari che F alt*o de' lugubri suoni nelle associasiooi e mentre 1' esequie si fanno ( pag. 168 e 169 ), poiché per essi sono invitati i viventi ad implorare il perdono e la pace dell9 estinto ; ma nelle presenti emergenze feriscono troppo vivamente lo spirito degl' infermi ed abbattono il coraggio de' sani. Or cresciuta essendo la mortalità anche in que* sto mese ( al di cui finire si contarono i56 estinti ) , un
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