Storia di Vasto. Città in di Luigi Marchesani

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      lutto continuato e desolante spandeasi per 1' aere da «pie* tuoni. Fu adunque pietà, fu prudenza primieramente posporre a giorno i funebri suoni notturni 9 moderando i diurni, e poi qualsivoglia suono lugubre totalmente inibire.
      L'ira celeste avea scatenati a nostra punizione varii nembi, lo sconscendimento , la carestia, il micidial morbo petecchiale: un altro ne sopraggiunse in questo mese, la meteora di sterminatrice grandine ( pag. i63 ) quando mietere le spighe si doveano, e quando le viti e gli olivi allegavano (ni5); dal quale disastro le apprensioni di maggiore povertà e di rinforzata carestia sorgono, mentre altri timori di masnadieri, che infestano il Distretto, e di Peste bubbonica (ni6), che obbliga a cordone marittimo» gli animi de9 cittadini opprimono. Luglio 1817.
      Come i gravi vanno acquistando impeto nella discesa , così la Morte quanto più sta nell'aere Vastese tanto più fiera diventa e sterminatrice. Torva ella mira Antonio de'Con-ti Rìcci, il qual nelle cure di Sindaco da,poco depositate in mano di Domenico Laccetti, ogni sollecitudine si diede per ispezzare i primi di lei sanguinosi dardi; lo mira con dispetto e lo fa segno a strale intriso nel grassante contagio. Quegli si ammala per non più vivere; e mentre il taciturno pianto delle famiglie aveva accompagnato ri Sole presso al mezzogiorno del i5 Luglio, ecco che i gemiti si sospendono agi' inaspettati mesti suoni delle Chiese io questa unica volta rinnovati per annunziarsi l'estremo respiro di colui , che ancor Sindaco potea reputarsi, e che aagti. affanni di sua pubblica carica era stato profondamente oppresso ( 11161.
      I membri del municipal Collegio, non per freddo egoismo , ma per domestiche calamità, difficilmente si congregavano (ni5). Sin da Giugno ventilavasi in Decuria il risarcimento della fontana in piazza (1117 )• Il popolo sentiva il bisogno urgente di quest' acqua , poiché le piogge non cadevano a fornire l'esauste cisterne, per la comune infermità non vi era chi andasse ad attingerla ne' fonti rurali , e frattanto 11 calore estivo e'1 fuoco febbrile chiedevano acqua in abbondanza, fresca e ad ogni istante* Adunque seriamente si pensa a quella restaurazione ; ma dove sono i Deputati ali9 opera , dove le braccia de' fabbri ? In* fermi giacevano i Signori ; la malattia toglieva* alla città in questo mese altre* 227 persone, senza contar quelle sepolte nelle Chiese rurali e non ancora rivelale allo Stato civile*


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Storia di Vasto. Città in Apruzzo Citeriore
di Luigi Marchesani
Da Torchi dell'Osservatore Medico Napoli
1838 pagine 364

   

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