Storia di Vasto. Città in di Luigi Marchesani
3oOSettembre 1817*
Settembre, frugìfero deliziose Settembre» e quanto duolo in questo apno ne apporti ! Più degli andati mesi sono lagrimevoli i tuoi giorni, che spingono al tramonto de!» ' la vita 546 cittadini, e< che le tristezze passate .rinnova» no mentre altre ne partoriscono 1 Or sì che conspicui sono il sospetto, il terrore e la morte nel guardingo passo, nello squallido» volto e nelle vesti brune di que* pochi pfeser* vati o risanati abitanti, i quali le spopolate vie della città percorrono* figlino vorrebbero alla designata meta del cammino prontamente giungere ; ma spesso li ferma V Euca* jristico Sacramento : più in là ne paralizza i movimenti o lo scoppio del pianto di una famiglia » o la voce del Sacerdote accanto al moribondo :. altrove gì' intrattiene il ge* mito di un fanciullo » il quale in terragna socchiusa stanza preme il petto della estinta madre : in altra parte, quando è già notte, immobili li. rendo la vista di vedova donna, la quale prezzolar non potendo altre braccia, porta al comun deposito il cadavere dell'unica figlia or che la sue* tossiva morte, di .dieci. Becchini rese malagevole alla Città ]' assoldarne tostò degli altri . Io non tratteggerò la mol» titudine de* minuti avvenimenti, che mentre accrebbe* ro in questo o in quel cittadino 1' amarezza della comune sventura, oggi sarebbero di pascolo alla curiosità : chi non gì' immagina ? Chi non direbbe , ancor quar* do io non lo scrivessi , che la morìa, a cui la quanti* tà dégi' infermi serbava proporzione » le fapiiglie spogliava della gente addetta a' bassi servigli, onde piò duro rendeva lo stato degli ammalati* e più affanno a'sani produceva P La qual penuria di servitori era invincibile, poiché il giù* sto timor del contagio non faceà venire siffatta gente da' vicini paesi » a niun prezzo» Sol de' Medici V insufficiente numero trova riparo* Invitati dalla Università si recano a -Vasto i Dolori Romualdo Àngelucci stabilito in Celenza, •ed Ermete Francischelli di Castiglione (1124), l'uno pe'po* veri del Quartiere di S* Maria, l'altro pergque' di S. Pie* tro , ed entrambi in ajuto de' Medici cittadini stipendiati dalla stessa Università (11 i5)ì Altamente da'Fisici e dalla generalità si grida che gli stagni lungo il nuovo lido con* tribuiscooo alla mortalità; laonde in pecuria tornasi a proporre lo. scolo di quelle torbide acque (ii25). Ma ciò che non riuscì farsi quando più braccia si avéano, neppur oggi potevasi imprendere.
Le infauste novelle * che di nostra sventura correvano tuttodì a Napoli, stanno per attirarci nuovo e più penoso
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