Storia di Vasto. Città in di Luigi Marchesani

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      a tenore della pjopìa opinione, con disdoro dell'arte, poiché accorgeva»*! il volgo di cotanta dissensione: in vero altri lar-
      Samente e liberamente nudrimento concedevano: quegli or* inava vino e questi acqua : 1* uno trar facea larga copia di sangue ed evacuanti violeuti prescrivea , 1' altro abbor-va il salasso e di mitissimo o di verun evacuante servivasi; tra le quali contrarietà gran parte di mortali e la nobiltà de'cittadini perì [n3i ).
      Infelicissima epoca fu questa, in cui mentre in astratto si sapeano quali morbi ci divoravano , la medica pratica vacillava e fin danneggiava, perchè il vero metodo di curar la contagiosa febbre non era appieno nota a tutte le città del Regno , e perchè somigliando l'una all'altra malattia , o i metodi perniciosamente si scambiavano nell'ap-
      filicatione, o il timor di nuocere nella oscurità della ma-attia, andar faceva troppo a rilente là, specialmente nelle Febbri perniciose, dove 1' istante era prezioso.
      Epoca IV. Va Ottobre 18x7 a tutto Gennaro 18x8.
      Dopoché la divina misericordia ebbesi piegata a prò del popolo Vastese , e la fulminante spada dell' Arcangelo il contagio scacciò » s' invalorì e grandeggiò la epidemica costituzione di miasmatiche Febbri. Tal' era la malvaggia indole di queste, che o mortali colpi elle vibravano o lasciavano i miseri cittadini malcónci assai ed in preda a lunga penosissima convalescenza. Gli è vero che la Chinachina , della quale la Università si provvide per fornirne i poveri (pag. 120), in questa epoca operava prodigii; ma il rimedio potea darsi a coloro, che non apparivano bisognosi, e che poi non aveano sufficienti mezzi per acquistarla ? £ che dirò del sospetto , in cui da taluni teneasi questo potente farmaco pe' danni causati nella trascorsa epoca , onde costoro fa rifiutavano? Contar dobbiamo per ultima causa della mortalità di questa epoca la scusabile indiscretezza de* nostri villani, eh' essendo ancor valetudinarii, si recavano nelle campagne a dispetto della stagione piovosa e fredda , onde poi novellamente ammalandosi perivano. .
      Art. 4* H Cholera-morbus nel 1837.
      Quanta fosse stata de' nostri animi la desolazione nella epidemia del 1817 apparirà di leggieri ove si rifletta che pochissimi non si ammalarono ; che nel colmo della sciagura ben quattro quinti della popolazione giacevano infermi , e che la mortalità fu quasi decupla della consueta (pag. 168). Ma del Colera e de'suoi orrori quale immagine verace i venturi fi ««li della patria nostra potranno foggiarsi per valutare convenevolmeute i favori dell' Arcange-
      (^ooq le


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Storia di Vasto. Città in Apruzzo Citeriore
di Luigi Marchesani
Da Torchi dell'Osservatore Medico Napoli
1838 pagine 364

   

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