Storia di Vasto. Città in di Luigi Marchesani

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      gentili si fossero instrufti ( 1187)1 Forse un di questi era il nostro Lucio.
      Angisto institu) l'Agone Capitolino, epiteto desunto più del Campidoglio, ove si celebrava, che dal volersene onorar Giove. Nerone lo restaurò r Domiziano lo rinnovò nell' anno 8b dell' Era nostra, donde la serie de1 lustri a* gonali 8* imprese a numerare; e poiché il certame andaYasi ripetendo nel solo primo anno di ogni quadriennio (n38) nella stagione estiva, 1' agone sesto avvenne nell'anno 106, che fu il nono dell* imperio di Trajano. Eccitar la emula* sione ne* più rari talenti, fu questo lo scopo di siffatte accademie , che dal canto e dal verso incominciavano^ dove immensa folla di popolo concorreva 9 l'Imperatore cprteg*
      siato da' Sacerdoti e da' Senatori presedeva , ed i Giudici ecidevano. Premio del vincitore era il ramo di quercia o por di olivo infitto a cerchio di oro ; maggior del premio stesso era la gloria di preminenza alle vittorie de* pia ri* nomati spettacoli di Grecia e di Oriente ; e superiormente al vanto stima vasi l'onore di esser coronato dalla imperiai mano. Tal fu la lusinghiera bella sorte del nostro Lucio Valerio Pudente ( '3g).
      Dalle amene occupazioni delle Lettere lo vediamo passato a quelle pur troppo sterili e pesanti di Curatore* Contar dovea per lo meno gli anni (n4°) di sua vita quando assunse il peso dell' uffizio teste mentovato , poiché lo ricevè da Antonino, il qual divenne imperatore nell'anno i38 di nostra redenzione* Debito di un Curatore nelle munici* pali città era l'amministrare le rendite ed i possedimenti del pubblico , lo stabilire il prezzo delle oose venali ed altre simili incumbense ( )•
      Non il Corpo rappresentativo di un popolo, del qnal Corpo le operazioni non sono sempre la sicura espressione del generale voto, ma i cittadini fornirono, la spe*a per elevare nel foro (pag* a©&) il glorifico monimento, il quqle mentre ricompensava a Lucio la di lui virtù, servir doveva a da* fievolissimo vanto della patria. Due pezzi dell'illustre tro* feo or si posseggono: è l'uno il capo della statua marmorea ( il qual si tiene dalla famiglia Spataro con la Iscr* 3 e con qualche altro monimento antieo); leggiadra è la tondeggiante giovenil faccia; agli anellati capelli è imposto un serto a foglie ovali bislunghe ; dal mento alla radice del naso si misurano once 3 e tre quarti di palmo uapolitanof di fronte scoperta non à più che un'oncia e mezza. Fra i ritratti intagliati da Tiberii su laàtrq di rame (pag. i83), che oggi dalla Università nostra si anno, osservasi jmr


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Storia di Vasto. Città in Apruzzo Citeriore
di Luigi Marchesani
Da Torchi dell'Osservatore Medico Napoli
1838 pagine 364

   

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