Sulla storia del Pontificato di di Agostino Theiner
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« guisa: Signor mio crocifisso, io voglio far Yumi-» dienza al vostro vicario. Immediatamente migliorò, 55 indi si liberò da quel male e si restituì in salute, » benché abitualmente infermiccio secondo ii suo « soldo ». Così fece 1 Signore prodigiosamente conoscere che tutto ottiene un'umile generosa ubbidienza a chi rappresenta la sua persona. Quando poi Paolo, di cuore grato e sensibilissimosi vide in stato anche d poter uscire e andare a'piedt del pontefice , le prime parole eh' egli diresse al vicario di Gesù Cristo furono: Santo padre, se ancora son vivo\ dopo Dio sono tenuto a Vostra Santità; perchè ebh> gran fede al suo autorevole dilata^ e il Signore l'esaudì. Non può esprimersi quanto ne gioisse il papa al vederselo naspeitatamento innanzi, e quanto più restasse contento noli' ascoltare dalla bocca stessa di Paolo il modo prodigioso della sua guarigione, e quante finezze (li facesse e con quanto amore lo trattasse. Il beato visse ancora più di quattr'anni, sebbene molestato sempre dalle sue abituali indisposizioni, e sopravvìsse al pontefice stesso, i\ quale per altro prima df andare alla mercede del celeste desiderio volle dar compimento a'suoi segnalali bene-ficii verso di lui e della sua congregazione, conce-dendogb una casa nella città d: Roma, come passiamo a narrare............m.
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