Sulla storia del Pontificato di di Agostino Theiner
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loro. Coinè prima il destro presentasi loro favorevole, sempre essi l'adoperano in mancanza d'altri sodi e veri argomenti, di che (a non dir altro) luminosissimo esempio ne lia dato a'dì nostri un prete bolognese., bene anch'egli gesuita, nelle lettere clic ha messo insieme e mandate fuori sul conto della dottrina del chiarissimo Rosmini, il quale, malgrado qualche neo, sarà sempre un ornamento del sacerdozio ed una gloria della nostra Italia. Ma per amor d'Iddio parrebbesi egli oggimai tempo che i membri di questa famigerata Compagnia avessero pur tanta coscienza per potere alla perfine rinunziare per sempre a siffatto modo d'operare che non può che altamente disonorarli ! E come mai possono essi ricorrere a mezzi di tal natura, essi, diciamo, che dannosi il vanto (e sarebbe pur egli un bel vantarsi) di tutto pensare e di tutto fare alla maggior gloria di Dio ed ai piedi del Dio-Uomo Crocifisso? E sarà dunque un operare a maggior gloria di Dio, un operare a'pie del Crocifisso, che vai quanto dire al cospetto di Quegli che racchiuse tutta la sua divina * e novella legge riparatrice del genere umano nel-1 unico precetto dell'amore e della carità che vicendevolmente dobbiamo l'ini l'altro portarci, sì lo ripetiamo, un operare a maggior gloria di Dio e del Crocifisso l'assalire con tanta baldanza d'ingiuriose parole e di menzogne, e di mandare in voce, e fare altrui reputare, il P. Theiner, il cui solo nome è un elogio per la Chiesa, per calunniatore, per falsificatore, e sa Dio che di peggio, uno scrittore, (piale
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