Sulla storia del Pontificato di di Agostino Theiner
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dell'opera mentovata del piemontese e di quella del francese infamatore di Clemente XIV. Ambedue queste opere sembrano al nostro autore abbomine-voli, ma nulla meno, secondo il giusto opinare del medesimo nostro Storico, bene a diritto la Chiesa dovrà abborrire assai più lo scritto di Crétineau-.foly che non quello del Gioberti.
Ed a che dunque fare l'accennato paragone, quando poi il P. Thciner non s> è mai lodalo del Gioberti, e che anzi non mai ne ha parlalo dalla Storia d Clemente XIV all'infuori? Se non che non si sono addotti a parlarne eziandio van1 confratelli1 del nostro Padre, cotanto compiacente in far paragoni? E gli sarà pur noto che l'egregio P. Perrone annovera li Gioberti tra i grandi e vittoriosi filosofi cattolici del secolo presente. E che dovremo poi dire in rispetto al famigerato P. Curci, i! quale, innamoralo oltre modo del Primato degli Italiani del medesimo Gioberti, non ebbe difficoltà nessuna di ristamparlo in Benevento, accoppiandovi una prefazione nella quale eccheggiano, per così dire, gli elogi all'eloquente scrittore piemontese? E per cola)' ragioni avrà egli il nostro padre Gesuita per altro non dire, il coraggio di paragonare i suoi due prelodati confratelli col Giberti? —,
Il medesimo padre s'inganna ancora in cotesto paragone, dicendo clic d nostro Storico avvisasse di pubblicare la sua opera nel 4818. In questo anno, coinè nell'anno seguente, il nostro autore in null'al-fro era occupato che a combattere gf infelici errori
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