Sulla storia del Pontificato di di Agostino Theiner
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Corti Borboniche, si diceva diplomaticamente una cosa, e dall'altro «auto per dar soddisfazione e contento a Caterina e salvare i Gesuiti della Russia, si permetteva che se ne dicesse un'altra privatamente... Che bella morale !... Da dove l'avrà egli mai tratta il nostro ottimo Padre? Forse dal Principe di Machiavelli ?... Che un Arrigo Vili, una Elisabetta, un Alberto Duca di Prussia, un Federico 11, una Caterina II, e tutti que'pur troppo noti Principi secolari di lagrimevolc e triste ricordanza, i quali ride-vansi della buona fede de' popo! , e si burlavano della santità dei giuramenti, dell'inviolabilità dei palli e dei trattati, facessero ricorso a siffatta morale, manco male. Ma clic il Capo della Chiesa se ne. volesse servire a farne suo prò, non lo possiamo giammai credere; e noi rifuggiamo ed abboniamo di vero cuore soltanto la possibilità di una simile supposizione, come una vera ed atroce calunnia. Che poi Pio VI non abbia siffattamente operato ce ne chiarisce ancora a maraviglia l'istruzione non ha guari citata, data a Monsignor Archetti, di adoperarsi a tutt' uomo presso la Czanna, onde questa permettesse la pubblica? ione del Breve di Clemente XIV. Può dunque asserirsi che il Papa diplomaticamente dicesse una cosa, protestasse, cioè, contro la illegittimità dell'esistenza dei Gesuiti Russi presso le. Corti Borboniche ; e che poi privatamente permettesse un'altra cosa alla Czarina, vale a dire, l'esistenza dei Gesuiti? Pio VI siccome ad intemerato vindice, siccome a difensore della verità divina ed umana,
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