Sulla storia del Pontificato di di Agostino Theiner
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Pari ili Francia, ed amico del nostro Storico, fu per motivi economici tralasciato di accoppiarvi i documenti analoghi, i qual' aggiunse l'Autore a maggiore intendimento della sua narrazione.
Con le presenti Osservazioni vogliamo por line alle cose infino qui discorse intorno al libello infamatorio del nostro buon padre Gesuita, prendendo una volta per sempre da lui connato, non senza una profondissima compassione.
Egli scriva pure, e i suoi amici scrivino ancor eglino, e i confratell' di lui scrivino essi eziandio _ miilc e più mille libercoli; ma che siano pur sicuri che per avventura nessuno di essi avrà il vanto di essere onorati d'una semplice parola di risposta. E che guadagnano infatti colai' scrittori con produzioni di simile natura? Convinceranno forse eglino gli uomini di sano intelletto, e valenti nella storia e nella civile sapienza? Nò certamente. Colali scrittori non guadagnano per sè e per altrui null'altro, tranne che quel poco di fomentare e sostenere il loro partito a danno delle più evidenti e sacrosante verità, nella tristissima e fatale illusione in cui si ostinano rispetto alle cose dell'abolizione della Compagnia di Gesù, e delle gesta gloriosissime di Clemente XIV.
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