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Come devo parlare in pubblico?
Esempi di discorsi per le varie occasioni della vita
Jacopo Gelli
Ulrico Hoepli Milano, 1912, pagine 464

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Come si parla e. come si dovrebbe parlare
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   more monotono e confuso da addormentare l'ascoltatore; mentre quegli che parla con soverchia lentezza, a stento, mandando fuori le parole con fatica, fa venire la languidezza di stomaco a chi l'ascolta.
   La tonalità della voce influisce pure sul resultato dell'arte oratoria. E perciò è necessario guardarsi dal vizio di parlare con voce sempre alta e sempre strillante come una calandra.
   Oggi, e parlo in tesi generale, purtroppo ci accontentiamo di possedere più o meno bene la cosa di cui vogliamo parlare; ma dimentichiamo che a comporre il discorso concorrono due altri importantissimi elementi, che sono : l'oratore che parla e l'uditorio a cui si parla.
   Da questa dimenticanza è sorta la folla di discorritori in pubblico, ed è derivata la scarsezza degli eloquenti. E sebbene tutti si sforzino di sembrare tali, il numero degli oratori giornalmente si assottiglia, perchè, ripeto, i mezzi di preparazione e gli effetti di cui essi dispongono, non sono rispondenti al fine dell'arte del dire, che si riassume nel dominare e tenere in balla propria gli ascoltatori col mezzo della parola.
   Fatte le debite eccezioni, oggi sovrabbondano i retori, nei quali la scarsezza del talento è vinta solo dalla sfrontatezza nel tentare di persuaderci con la verbosità a fare quello che loro aggrada. Sicché non a torto taluni han definito l'arte oratoria moderna : un'arte d'inganno, fatta per stordire e per sorprendere, specialmente nella politica.
   L'uomo politico che non sa parlare finisce per ri-