Del vitto e delle cene di Giuseppe Averani

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      X prefazionedi lui Eudocxoy e meditò V Almagesto di Tolomeo. Fisico, fece varie dotte osservazioni sullo specchio ustorio, ed alcune esperienze con Arrigo Newton inviato inglese in Toscana sulla propagazione del suono. Fu membro della Accademia della Crusca, e della real Società di Londra, e V una cita i suoi libri, V altra ha nelle sue Transazioni saggi del sapere e dell'acume di lui. Levava la mano, dalla macchina pneumatica di Boyle per porla al frullone. Teologo, scrisse della Passione di Cristo; erudito fece queste lezioni: polistore eccellente e sovrano, come lo chiamò a ragione V editore delle sue Lezioni\ Anton Francesco Gori, erudito degno di lodar l9 Averani.
      Nato in Firenze il 20 marzo 1663 da Giovan Francesco, valente in matematica, e da Margherita Sacchettini, vimorì di settantacinque anni il 24 agosto 1738. Studiò a Pisa, e il suo maggior fratello Benedetto, valente umanista, nel far le parole per la laurea di lui e di un altro fratello, Niccolò, chiaro avvocato, poti senza immodestia levare a cielo l'ardore, la velocità onde sì giovani avean come rapito i più riposti tesori del sapere. Un mulo carico d'oro può salire Verta d'una rocca e farsi aprire le porte; ma la scienza non si espugna che col lavoro e il sorriso del cielo. Preso V abbrivo V Averani non si arrestò che alla morte scambiando allora la scienza umana con la verità divina, di cui in vita avea cercato ogni raggio. Felice età in cui


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Del vitto e delle cene degli antichi
di Giuseppe Averani
G. Daelli e comp. Editori Milano
1863 pagine 169

   

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