Del vitto e delle cene di Giuseppe Averani

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      10 LEZIOSE PRIMAdubitare «che oltre ai tre conviti che fece nell'occa» sione do* suoi trionfi) ne facesse un altro solenne, quando fu creato console la terza volta» Ornar dictator, dio* egli, triumphi sui occna, vini Falerni amphoras, Chii cados in convivia distribuii. Idem Hispaniemi tritar* pho Chiurrij et Falernum dcdiU E puh vero in tertia consulatu suo Falernum, Ckinm, Leebium, Mamertiwunu Egli apertamente distingue quest' ultimo convito dagli altri fatti nell' occasiono de' trionfi ; e la diversiti dei tempi lo distinguo ancora più evidentemente. Impera ciocché la vittoria di Spagna segui nel suo quarto consolato , non nel terzo. Egli è certo, se vogliamo dar credenza & Svetonio, che anche nel secondo suo consolato, per festeggiare la morte della sua figliuola, fece solenne convito. Per lo contrario non sembra verisimile, che avendo abbeverato il popolo con quattro sorte di vini nel suo terzo consolato, poi nell' ultimo banchetto, in cui far volle sfolgorate speso e superar sé stesso, st contentasse di due sole.
      Tiberio ancora, mandando a Roma per le poste gli ornamenti trionfali, banchettò il popolo romano, partg liei Campidoglio, e parte altrove : e Livia e Giulia banchettarono le donne.
      GU imperatori ancora facendo le feste della lorq esaltazione, o d'alcun altro prospero avvenimento, so^ levano banchettare e i senatori e i cavalieri e i ma-gistratu Fa menzione di questo costume Capitolino nella vita di Pertinace: e Svetonio scrive, che Caligola due volte convitò i senatori e cavalieri e le loro mogli e figliuoli* E di Domiziano cantò Stazio:
      Ric. cuin Romuleoa proceres, trabeataque Cx8ariAgmina mille simul iussit discumbere mensis.
      Questa consuetudine di rallegrare il popolo co'pub Htea convita, da'Greci l'appresero i Romani. Si legge


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Del vitto e delle cene degli antichi
di Giuseppe Averani
G. Daelli e comp. Editori Milano
1863 pagine 169

   

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