Del vitto e delle cene di Giuseppe Averani
12 LEZtOOT PIUMAsevero e stoico, non fu creato pretore, rigettato dal popolo, perchè nel convito fatto perla morte di Scipione Affricano aveva poveramente apparecchiato, e n'apporta la ragione: Odit populus Romanus privatavi luxuriam, pubblicani magnificcntiam diligi t, Scriva Svetonio di Giulio Cesare: Manta popttlo , epulumque pronunciava in filice memoriam, quod ante etim nemo. Non fu egli il primo a banchettare il popolo per onorare la memoria de1 morti; ma fu il primo a farlo in onor d'una donna. Imperocché solevano farsi questi conviti nella morte degli uomini illustri e segnalati, per cui celebrare anche pubblici spettacoli si facevano^ e per lo più a' pubblici spettacoli s1 arrogevano i pubblici conviti. Una delle accuse contro Murena fu ape* ctarula tributim data, et ad prandium vulgo vocatL Cicerone lo difende col dire : Horribilis oratio ; sed eam usus, vita, more*, civttas ipsa re sputi. Quindi si volge a Catone accusatore: Qtiare noli Cato maiorum insti tuta, quee re 8 ipsa publtca, qu
Ora questi stravizj de1 sacerdoti e de* magistrati, e questi mangiari do' trionfanti, non erano per mio av* viso sottoposti alla censura delle leggi, amando altrettanto i Romani nelle pubbliche la magnificenza, quanto la parsimonia nelle domestiche e private faccende; e perciò Giovenale, volendo rimproverare la golosità ai suoi cittadini con l'esempio de'loro maggiori, grida:
qtiis fercula septemSecreto casnavit Avus 1
Avvertite, che il poeta non s'impegna a negare che gli antichi banchettassero splendidamente ne* pubblici
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