Del vitto e delle cene di Giuseppe Averani
DE PESCIvero a trent'once, secondo la misura di Pimi* Grandissime per natura erano le chiocciolo africane, e per ju-te divenivano maggiori si delicatamente pasciute ed ingrassate: e tra queste bollissimo sopra tutte orano stimate le chiocciolo solitane. Ma conciofossecosaché dovunque i Romani impiegassero la loro applicazione, tutto con grandissima magnificenza disponessero, erano sontuosi e grandi, e di pesci abbondantissimi, questi vivai: pcrlochè una piccola villa d'Irrio fu venduta cento mila scudi, montando in tanto prezzo pel valore de vivai, che la rendevano sontuosa: c Catone, tutore di Lucullo, vendette i peaci delle sue peschiere ben dieci mila scudi, o come altri leggono presso Plinio, settantacinque mila. Non contenti de' vivai privati, circondavano di grosse muraglie lunghi c spaziosi tratti di mare; onde potessero quivi aver lieto e tranquillo soggiorno, anche nelle più orribili e fiere tempeste, i p03CÌ, ed i pescatori in ogni tempo sicuramente pescare. Sentite come leggiadra mente il descrive Tibullo :
Claudit et tmmensum moles mare, letus ut intra Kegligat hybernas pisciv adesse minas»
E con più sublimità c magnificcnza Virgilio, ove descrive la grand'opra d'Augusto di ristringere la foce del lago Lucrino e dell'Averno:
An memorem portus, Luerinoque addita elaustra Atque indignatimi magnis stridoribus cequorì Julia qua ponto longe sonat unda refuso, Thyrreitv.sqnt fretis imnittitur cesttis Aventi*.
Or questa grand'opera con si stupenda magnificenza condotta a fine, che à narra da Virgilio per magnificare
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