Del vitto e delle cene di Giuseppe Averani
DJ£LLC CARNI 41
L,cggo Fannia e dall'altre susseguenti moderatrici dolio 6pc*c della tavola, delle quali favellammo altrove; per la qual cosa i Bomani, fraudando cotali leggi, comincia* rono a ingrassare ne'serbatoi i pollastri e i capponi ; ed acciocché fossero più gradevoli e delicati nudrivangli con cibi inzuppati nel latte, e conciofossecosaché a'ghiotti quelle durissime leggi poco valessero, iu breve anche le galline in somigliante guisa ad ingrassare si diedero. Ma troppo lungo e riocrcscevoìe sarebbe il mio ragionamento s'io vi volessi paratamente raccontare e descrivere distesamente tutte le ingegnose maniere e la troppo maggior industria, che per soddisfare all'ingorda dissolutezza della gola in quei tempi s'adoperava.
Passiamo dunque a favellare delle vivande elette avute iu pregio da' più savi e compitamente ammaestrati nell'arte della cucina. Marziale tra gli uccelli dà il primato ai francolino.
Inter sapore* ferlur alitum primus lonicarum gas tu* Àttagcnarum.
Aristofane nella commedia intitolata le Cicogne dice che il francolino ha la carne soavissima e che decsi mangiare ne'giorni destinati a solennizzare qualche vittoria. Celebravano sopra tutti il francolino della Soria d'onde lo facevano venire prima che allignasse in questi paesi, onde dagli scrittori per lo più il francolino s'ad-dimanda Ionico. Plinio nel libro decimo: Attagen maxime Ionicus celebratur, quondam cestimatus inter rara* ave*; iam et in Gallia Hi*paniaque eapiluretper Alpes e tiara, Vuoisi però avvertire, che il medesimo Marziale altrove sovra tutti gli uccelli esalta il tordo:
Inter ave* turdus, si qui* me judice certet f Inter quadrupede» gloria prima Lepus.
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