Del vitto e delle cene di Giuseppe Averani
r>ELJ/E CÀRXIEt pictia anaa enovuta pennie Plebeium aapit*
pentite lo stravolto guato di questo signore paragonante l'anatre e l'oche a'fagiani c alle pollanche- Egli è ben vero che i germani teneri c giovanetti furono squisiti e oltre modo delicati \ e se non a'fagiani, alle pollanche possono senza far loro torto paragonarsi. Questo gran pregio de'fagitfhi fece si che Eliogabalo per folle avidità ai fare scialacquate spese e disperdere immense ricchezze ne pasceva i leoni e le altre fiere, le quali anche nutriva di carne di pappagalli, o convitando i suoi cortigiani metteva in tavola solamente i capi do'fagiani per mangiare, come cred'io, il cervello, siccome nel famoso piatto di Vitellio, dei qnale altra volta vi favellai, vi erano de'fagiani solamente le cervella.
Le pernici altresì non erano cibo da minuta e da mezzana gente, ma da persone facoltoso e dilcttantisi della lautezza delle mense :
Poni tur a usoniis avis hrec rarissima m etisia: Hanc in lautorum mandere arepe aolea.
scrisse della pernice Marziale, ed Ateneo dice esser soave la eterne di quest'uccello. Non era già in tanto pregio la starna: corno che Marziale di gusto, al parer mio, nou molto delicato, voglia nobilitarla con attribuirle lo stesso sapore:
Rustica sum perdix: quid refert, si aapor idem eatf Carior est perdix: aie aapit Ma magia.
Alcuni credono che quella sia la beccaccia.
Maggior grido e fama avea tra ghiotti il paone. Laonde il satirico, volendo rampognare un certo ghiottone di palato fastidioso e delicato, cosi scrisse :
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Plebeium Eliogabalo Vitellio Hanc Marziale Ateneo Marziale Carior Marziale
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