Del vitto e delle cene di Giuseppe Averani
112 lezione notsadi coronare i bicchieri con ghirlande d' e^be, e di fiori.
Nel libro primo della guerra Troiana :
loopoi jnìv xpivrnpa; »7T£Tota.
Di vin le tazze incoronato i servi.
Tanto lo Scoliaste d'Omero, quanto Eustazio c'insegnano, interpretando questo verso, che Omero con questa maniera di dire, della quale in altri luoghi ancora si serve, non altro volle significare, che V empiere di vino le tazze fino alla corona , cioè a dire fino alle labbra, e ali1 orlo estremo ; in quella guisa appunto, che graziosamente scherzando disse il Burchiello :
Mandami un nastro da orlar bicchieri.
Ma io osservo, che Omero non mai, per quanto mi sovviene, fa orlare ed incoronare di vino i bicchieri, ove ber dovevano ; ma sempre quelle tazze, che s'addiman-davano si nell' idioma greco come nel latino, crateri; cosi dette perciocché in esse il vino mescolavano, e tal volta ancora coll'acqua. So, che alcuni hanno creduto, che nel cratere non si mescolasse coll'acqua il vino: ma Omero apertamente m* insegna il contrario nel libro primo de' Viaggi d' Ulisse :
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IIn tazze il vino, e V acqua mescolarono.
Queste tazze erano per Io più grandissime: onde Teocrito , Virgilio e Valerio Fiacco, danno ad esse V aggiunto di grandi : e Plutarco, nella vita d' À-Iessandro, le congiugne colle botti: e* iris*™ p^-jàXwv xfft y.par55ptiiv àXkiiXot? irpoéinvov : dalle gran botti, e da
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