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La Divina Commedia
Paradiso
Biblioteca del Popolo
Sonzogno Milano, pagine 62

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   II. PARADISO 15
   incarnarsi, e fu la giustizia che lo inchiodò sulla croce. » Ma Beatrice avvisa che il suo discorso ha bisogno qua e là d'esser chiarito. Essa in fatti ha detto che le creature immediate sono incorruttibili ; come mai dunque l'acqua, il fuoco, l'aria, la terra e le loro misture sono soggette a corruzione? Ma in realtà gli angeli e i cieli, di pura materia, si posson dire immediatamente creati ; ma gli elementi hanno la loro forma da virtù creata da Dio, e quindi sono mediati. Immediata è solo la loro materia, mentre nei cieli è immediata la forma. L'anima dei bruti e delle piante trae l'essere e il movimento dalla struttura potenziata delle stelle; ma l'anima umana è creata immediatamente da Dio. E anche la carne, se pensiamo che la carne dei primi parenti fu creata immediatamente, dev'essere incorruttibile: di qui proviene la necessità della resurrezione.
   CANTO Vili.
   Dante è sul punto di salire nel terzo cielo, che fu chiamato Venere dal nome della dea, a cui si attribuiva un tempo l'irradiazione d'amore nell'epiciclo del terzo cerchio, onde i popoli proseguivano di sacrifici lei, la madre Dione, e il figlio Cupido. TI poeta comprende di essere nel cielo di Venere dalla trasfigurazione di Beatrice. Subito gli occorrono nella luce della stella altre luci dal diverso corso, le quali giungono fulmineamente, interrompendo la danza cominciala nel Primo Mobile. Per entro a esse suona un dolcissimo Osanna ; e una di loro si fa avanti dicendo al poeta che tutte sono pronte ad appagare il suo desiderio.