II. PARADISO 19
   ere Scritture sbno lasciate in oblio; e non si studiano e non si postillano se non le costituzioni pontifìcie, e i codici canonici, fonti di lucro. Nè i servi di Dio volgono ormai il loro pensiero alle pure memorie evangeliche, a Nazaret, umile patria di Cristo, sede dell'annunciazione. Ma presto il Vaticano e le altre parti elette di Roma, tombe dei martiri e dei santi, saranno libere dal malgoverno dei papi. »
   CANTO X.
   Dante inneggia all'ordine insigne dell'universo, opera della divina intelligenza e dell'eterno amore; e invita i lettori a innalzare con lui la vista alle supreme sfere e soprattutto alla parte dove si percuotono i movimenti dell'equatore e dello zodiaco; e a far attenzione ai punti equinoziali e all'obliquità della linea zodiacale e alla grande importanza di questa obliquità per la virtù dei cieli, 'per la potenza della terra, per l'architettura di tutto il mondo.
   Senza accorgersi del salire, il poeta è già nel cielo del Sole, dietro la fulminea guida di Beatrice; e, abbagliato dallo straordinario fulgore di tuttociò che risplende per entro al sole stesso non in forza di diverso colore ma solo di luce più intensa, egli presta orecchio al monito affettuoso della sua donna, e si volge con cuore ardente a pregar Dio e tanto s'assorbe nell'idea del Signore da dimenticare per un memento Beatrice, la quale s'avviva di fulgido sorriso e si compiace.
   Una ghirlanda di luci fa circolo intorno al poeta e alla sua guida ; e la dolcezza del canto vince la soavità della luce. Dopo un triplice giro, in un tenue ar-