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La Divina Commedia
Paradiso
Biblioteca del Popolo
Sonzogno Milano, pagine 62

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   I-A DIVINA COMMEDIA
   onta di contrarie leggende; la sua costanza, così nobile ed eletta da disgradar la stessa Vergine Maria nell'assistenza al Cristo in sulla Croce, era rimasta sconosciuta. Tu hai già capito che io parlo della Povertà e di Francesco. Dietro a queste nozze sublimi, si scalzano, seguendo il Maestro nei voti di povertà, Bernardo, Egidio, Silvestro e altri... E Francesco, sereno nella sua umiltà, incurante dello spregio dei volgo, chiede e impetra da Innocenzo la prima approvazione papale. Più tardi riceve nuova sanzione da Onorio. Fallita la sua missione tra i Saraceni, ritorna ai suoi fedeli ; e sul monte Pernice riceve dal Cristo stesso, come ultimo sigillo, le Stimate, per due anni portate. Sentendosi presso a morte, raccomanda ai suoi frati, la sua sposa diletta, e comanda che la seguano con fede e con amore.
   « Da queste lodi di Francesco puoi argomentare i meriti del suo collega Domenico. Fu questi il nostro patriarca; e puoi capire come l'ordine domenicano si informi a eletti principi. Purtroppo il suo gregge ora si sbanda dietro vani fantasmi, perdendo sempre più il suo alimento vitale. Pochissimi non tralignano, ligi alla regola del fondatore. E ora non ti saranno più oscure le mie parole che hanno in te suscitato il primo dei dubbi suaccennati. »
   CANTO XII.
   Appena che Tomaso ha finito il suo dire, la ghirlanda delle luci riprende la danza; e un'altra ghirlanda la circonda, accordando il moto e il canto al molo e al canto della prima. Le due corone nella loro