Stai consultando: 'La Divina Commedia Paradiso', Biblioteca del Popolo

   

Pagina (23/62)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (23/62)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Divina Commedia
Paradiso
Biblioteca del Popolo
Sonzogno Milano, pagine 62

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   il paraeiso 23
   rispondenza perfetta sembrano i due archi paralleli e concolori dell'iride.
   Cessato nello stesso punto il tripudio e il canto, per entro a una luce della nuova ghirlanda sopraggiunta, una dolcissima voce si volge al poeta:
   « L'impeto di carità celeste che mi abbella, m'induce a cantare le lodi dell'altro condottiero della Chiesa, che ebbe a comune l'intento col capo dell'ordine mio, testé laudato. Nella terra ispana, non molto lungi dalle acque cantabriche, in Calaroga, città di Castiglia dallo stemma dei due leoni, nacque il santo atleta della Fede, dolce coi suoi, e fiero cogli avversari. Tanta fu la virtù infusa nella sua mente, che rese profeta la madre nell'utero materno. Disposatosi al sacro fonte colla Fede, la madrina ebbe una fatidica visione degli alti destini dell'infante, che per celeste ispirazione fu chiamato * Domenico ». I primi germi dei suoi affetti si rivelarono in un grande amore alla povertà e agli altri dettami di Cristo; e più volte la nutrice lo trovò in terra tacito e desto, in atto di preghiera. Felici i parenti suoi rron solo nel loro nome, ma nel fatto! Non per amore di quei beni mondani, dietro ai quali ora si corre, ma per l'ardore del cibo spirituale egli consegui in picciol tempo grande dottrina a salvaguardia della Chiesa; e alla sedia pontificia ora degenere per colpa del pastore, egli non chiese facoltà di vergognose dispense, o benefizi, o decime, ma solo licenza di combattere in prò' della buona causa. Colla dottrina e colla forza sgominò gli sterpi dell'eresia, e lasciò buon retaggio dando vita a diversi ordini affini.
   « Dall'eccellenza di questo condottiero puoi argo-