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La Divina Commedia
Paradiso
Biblioteca del Popolo
Sonzogno Milano, pagine 62

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   II. PARADISO
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   « E molti castelli sarebbero ancora di piena spettanza dei loro signori. La varia confusione di diversi ceti immigrati ha sempre avuto funesto effetto sulle città, senza che il maggior contingente offra miglior salvaguardia di difesa guerresca. E se le stesse città rovinano rapidamente, non è meraviglia che in breve periscano le stirpi e le famiglie.
   « Soltanto accade talora che questa indefettibile vicenda di morte, che sovrasta a schiatte e a città, si celi all'occhio contingente degli individui. Tale rapida vicenda di famiglie si può soprattutto osservare nel processo dialettico della storia fiorentina. Io stesso ho visto ancor fiorire molte illustri famiglie fiorentine che ora stanno per estinguersi ; ho visto i Ravignani di Porta San Pietro, da cui sono discesi Guido Guerra •i i Bellincioni ; ho visto i Della Pressa, già assunti a uffici di Stato, e i Galigai dallo stemma dorato; ho visto già grande il ceppo dei Sacchetti, dei Giuochi, dei Fifanti, dei Barucci, dei Galli, dei Chiaramontesi, dei Calfucci ; ho visto chiamati a magistrature curuli gli Arrigucci e i Sizii, ho visto nel massimo fulgore i Lamberti. E fiorivano gli antenati di quegli ecclesiastici che ora poltriscono occhieggiando ai benefici vacanti ; fiorivano, sebbene da piccolo ceppo venuti, gli Adimari, e in un con essi i Caponsacchi, i Guidi e gli Infangati.
   a Quei della Pera, oggi venuti così meno, davano il nome a una porta ; e, sebbene oggi il portatore dell'insegna di Ugo il Grande s'incanagli colla plebe, le -fa miglie, che allora di quell'insegna si decoravano, ave-van tutte privilegi nobiliari. E molti altri, oggi fatti popolani, erano grandi ; e grandi e onorati erano gli Arni-