Dizionario Moderno di Alfredo Panzini

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      Cam
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      Camcamera il senso speciale di stanza da letto, non di stanza in senso generico.
      Non v'era giunto ancor Sardanapalo A mostrar ciò che in camera si puote.
      Dante, Par. XV.
      Camera ardente: V. Cappella ardente.
      Camera del lavoro: istituto sociale recente. In Italia non credo vada oltre il decennio. E un'imitazione della Bourse du travati presso i francesi, da noi detta camera per analogia con altri instituzioni che così si denominano. Serve come ufficio di collocamento e di informazione : segue la statistica del lavoro e delle mercedi : si interpone come paciera ed arbitra nei dissidi fra capitale e mano d'opera; e in cotesto tale istituzione rappresenta un progresso e un diritto. Ma per le sue origini e per aver inscritti, soggetti e disciplinati la più parte dei lavoratori manuali, la camera del lavoro è istituto di carattere socialista : difende, valendosi della forza che rappresenta, la classe degli operai cercando di ottenere aumento di salari e diminuzione di ore di lavoro. Regola gli scioperi. « Anticamera dello sciopero » fu definita dai nemici di tale istituto. Le camere del lavoro sono diffuse oggidì in quasi tutte le città d'Italia: chiedono ma non hanno' ancora riconoscimento giuridico, bensì di fatto. Molti municipi democratici le sussidiano in vario modo.
      Camera di compensazione : istituto commerciale e bancario assai antico il quale compensa, cioè pareggia fra di loro i valori dei vari paesi e dei vari banchi. V. meglio a Stanza di compensazione.
      Camiceria: negozio ove si vendono camicie od oggetti a camicie attinenti (fr. chemiserie).
      Camicia: noi senso di quel foglio che serve di copertina a carte scritte, è stata registrata dalla Nuova Crusca. (Y. § II).
      Camicia di forza: con lo maniche congiunte che ponosi ai matti furiosi affinchè non offendano sè ed altrui : usasi in senso traslato per coercizione, impedimento violento e tirannico.
      Camicia di Nesso: è la fatai tunioa cho, intinta noi velenoso sanguo del contauro Nosso, Doianira, gelosa, miso adErcole, onde l'eroe morì. Dicesi di ogni costrizione morale insopportabile.
      Camicie rosse: perifrasi usata per indicare i volontari di Garibaldi, dopo l'impresa di Sicilia, dalla camicia di lana scarlatta la quale ad imitazione del loro Capitano glorioso, li distinguea nell'assisa.
      Caminiera: in it. è registrata per para-foco e specchio posto sopra il camino. Per camino (metallico) è il fr. cheminée. V. ciminiera.
      Camma : parola usata dai meccanici per indicare quell'ordigno di variabile forma, spesso di cuore, che applicato ad un albero cilindrico rotante, serve ad imprimere un determinato movimento ad un altro organo di macchina che vi si appoggia in modo continuo o discontinuo. Fr. carne.
      Camminare a testa alta o con la fronte scoperta: cioè sicuramente, senza aver nulla di che vergognarsi o nascondere. Locuzione usata specialmente in risposta a chi altrimenti giudichi o pensi.
      Camorra : noi così comunemente diciamo per indicare una clientela di gente associata segretamente per fini di bassi e loschi interessi, e camorrista colui che opera in tale modo. Tale significato esteso proviene da quella notissima associazione di gente di mala vita, intenta a mal fare e vivere di sopruso, estorsione, frode, che ha il suo centro in Napoli ed è regolata da speciali statuti, leggi, consuetudini. Istituto antichissimo. La camorra napoletana non fu mai setta politica, ma intenta solo al benessere economico dogli affigliati. Camorra è voce spagnuola che vuol dir litigio, e camorrista, litigioso. Dalla Spagna che nel Reame dominò per due secoli, ci provennero e il nome e l'istituto della Camorra. Ne ritiene alcunché di spavaldo e di enfatico. La camorra è detta anche Società dell'umirtà (Y. Omertà) e la gerarchia ha i seguenti gradi : giovinotto onorato, picciuotto (picciotto, socondo la tendenza del dialotto napoletano di dittongare l'o in no) picciuotto di sgarro, picciuotto di reggimento, capo picciuotto, camorrista, capo di società o cap intrito, capo-camorra o capintesta. Il camorrista è parente inoralo col mafioso siciliano, poi barabba, col teppista o col buio dolio torre subalpino,


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Dizionario Moderno
Supplemento ai dizionari italiani
di Alfredo Panzini
Ulrico Hoepli Milano
1905 pagine 553

   

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