Supplemento perenne alla Nuova Enciclopedia di
AJELLO GIAMBATTISTAII
nota qui fra il 530 e il 540. Da quel tempo le T'Aerale Thermos tanni Germani
e quando
i forse gii rovinate queste (Romanelli
Viaggio a Petit e a Pompei
e di ritorno ad Ertola no e e Pozzuoli
p. 101)
1 sorsero di poi a pochissimi passi di qui le Stufe
queste ri-' tennero 11 nome di quelle
se non rhe in luogo di (Aereiie furono dette sudatoria
non potendosi fare in esse che il solo bagno a vapore ; e che in queste poi non vi sia staio giammai dell'acqua ri ai fa manifesto tanto dall'osservsiione del luogo
ove nessun indizio se ne rinviene
quanto ancora da una lapida posta nel 1668 all'entrala della Grotta di Posi-lipo per indicare le proprietà de' bagni di tutu quella regione
e nella quale è detto: Primum est sudoloririm S. Germani
balneam ticcum in argine Agnani posilum 'Barioli
T'Aeraial. Arag.
t. i
p. 09). Ora poi
perchè in pessimo stato
pochissimi sono gli ammalali che vanno a giovarsi delle loro calde e salutari esalazioni.
A non molli passi di qui verso destra trovasi Incavata nella collina la piccolissima Grotta del tane
della quale vedi E. Ora tocchiamo dei recenti lavori.
Seopo del prosciugamento del lago fu di rendere sani l'aria
gii Infetta pe' miasmi prodotti dalla putrefazione dei residui della macerazione della canapa e del lino
e eoo Y holizione di questa togliere II fomite della malaria
che i trinava all'intorno per considerevole tratto le vicine coi trade. L'uso di tir macerare il Uno e la canapa risale tempi molto remoli
e Plinio [Hill
nat.
lib. xix
cap. i) h sapere che il lino di Cnma era ricercatissimo. Prima cbe in Agnano s'introducesse l'uso della macerazione
l'infusione di quel tessili si faceva a poca distanza da Napoli
e fra gli altri luoghi al Ponte Cuiturio
che poi si chiamò e tuttavia si chiama il Ponte della Maddalena. Fu Carlo lo Zoppo che negli «Itimi anni di sua vita
per liberare Napoli dall'aria pestifera che dagli stagni veniva
ordinò che la macerazione si facesse ad Agnano
ma In verità mollo piò tardi vi s'incominciò a praticare. E se in vicinanza di Napoli tristi eranc le conseguenze
ben presto le stesse si fecero sentire nelle circostanze del lago: l'acqua si corruppe maggiormente i cagione dei residui di macerazione putrefatti in essa : l'aria
in prima salubre
per quanto può esserlo per altro in prossimità di acqua stagnante
incominciosil a render malsani e ad imperversare per modo
che molti di eoloro i quali
portando la canapa a macerare
scendevano al lago con li speranza del futuro guadagno
ne riportavano le febbri di mal'aria
alle quali
come quasi d'ordinario
succedeva la morte ; e negli anni a noi più vicini
e propriamente Ino al 4865
nel quale
Incominciati i lavori
la macerazione ebbe cesaare
li è deplorala annualmente la perdila di nn dne trecento individui
senza tener conio di quegl'innumerevoli infelici che
sfuggiti alla morie
menavano il restante di loi vita affetti da forti fisconle
o da Idropi d'ogni sorta
o di altro malore. Più d'un Comune Insieme con Nipoti
come altri crede
venivano danneggiitl dalla mararia
ed è stato mil sempre unanime il voto che II lago avesse a disparire. Ai tempi di Carlo III si fece un disegno col quale
dando comn-j nieazione alle acque d'Agnano con qnelle del mare
si sa-
rebbe ridotto il lago in un porto da dover riuscire sicurissimo alle navi
essendo i venti frenati d'ogni parte dai monti vicini; ma tal diseguo si lasciò ben presto da banda
allora che si vide
siccome diee 11 Giustiniani
cbe il fondo era di Unto superiore al livello del mare
che le acqne stagnanti
se ciò fosse avvenuto
in brevissimo tempo sarebbero andate a depositarsi nelle mirine. Nel 39 si trattò di essiccare il lago
ma l'idea non ai tradusse in allo ; nei primi anni delivo reggimento nelle napolitano provincie sì ritornò all'idea di essiccarlo
ma nulla si operava
Ano a che nel 65 il cavaliere Domenico Martusrelli
banchiere napolitano
domandò ed ottenne dal governo
per convenzione sotloscriila il 10 febbrajo di quell'anno ed approvata con legge del 3 maggio 65 (u* 2266). la concessione pel prosciugamento suddetto. D'allora la macerazione si pratica nelle gore a tal uopo inservienti. alimentate dai /fegii Lagni
e nel Ingo di Patria
ed è certo che in questi luoghi
perchè meno abitati
un mollo minor danno nella pubblica salute si avrà a soffrire. Ad ogni modo ci duole moltissimo che si voglia ritenere que-it'uso
invero poco umanitario
quando la macerazione della iinapa si può ottenere eon mezzi più semplici e
quel eh'é >iù. senza danno dell'uomo.
Fin dal principio la direzione dei lavori fu affidala al Menila
mercè il cui valore l'opera incominciala
sormontando gravissime e svariale difficoltà
ha potuto venire al auo termine. Ma veramente l'andar qui enumerando tutte le vicende cui questa grande opera è soggiaciuti
e il riferire la serie on interrotta di ostacoli
che pireano quasi sorti a bella posta perchè l'opera sostasse
è cosa affatto inutile
più agevole ad essere immaginata che descritta. Basterà dire che il forte de' lavori
rom'è naturale
è consistito in un emissario
i tunnel cbe voglia dirsi
pel quale l'acqua passa; e perché monti fan corona d'ogni parte al lago
quest'emissario ìon ba potuto sfuggire di correre a traverso d'uno di essi
the è il monte Spina. Ila il traforo metri 1
60 di fronte
2
40 n alto
e 1463 in lunghezza
de'quali 1305 nella montagna
ed i restimi in parti quasi uguali vanno dall'acqua sla-anle al monte
e da questo
sull'altro versante
al mare
grandissima vicinanza del lago e al cominciare dell'emis-rio fu costrutto un incile o grande vasca. L'uso di questa è di ricevere l'acqua del lago
ehe riversandovi*!
verrà quivi moderata per mezzo d'apposita saracinesca
acciocché non irrompa con troppo grande impeto nell'emissario. Cessai» ina volta di essere il lago
é superflue l'aggiungere come
id evitare che le acque piovane venendo giù dai monti inondino le sottoposte terre
nuovi lavori occorreranno
destinati iccogliere queste acque
che
incanalate nell'emissario
per Ut mezzo correranno al mare.
Nel Roma di Napoli (febbrajn 1871) si scriveva : • Il prefetto di Napoli ha messo in mora per atto d'usciere
dato addi 11 febbrajo 1871
il concessionario del proscingamento del lago d'Agnano perché i relativi lavori si trovino compiuti prima della stagione estiva
ad ovviare tutto il danno che altrimenti ne deriverebbe alla pubblica igiene. Nella notiAca-tione si enumerano I favori e le dilazioni governative ottenute dal cav. Martuscelli per agevolargli l'impresa. Di più
si pone in chiara Iute l'inqualificabile lentezza con la quale esso procede
secondo i rapporti degli ispettori Najuri e Rocco. Si additano poi lutti quei mezzi tecnici che la scienza sugge
risce
come trombe idranliche
alveotti
fossi di scolo
colmate mediante trasporti di terra coi carrettini scorrenti su
rotaje di ferro. Che se tali provvedimenti non saranno inoltrati ed iniziati fra giorni dieci
cioè al 21 corrente
il Mini-siero dei lavori pubblici ai riserba di farli continuare ed eseguire a danno ed i i rìschio del tonce$sionario> con la perdita di tulle le terre
dei lavori falli
della camion» e di ogni altro diritto derivante dalla concessione >. Delle quali cose lasciamo lotta la responsabilità al citalo periodico.
Vedi Alberto Martuscelli
Brevi cenni tal lago di donano (Nipo'i 1870).
AJELLO Giambattista (biogr.). - Letterato
morto In Na-f poli di circa quarantasei anni tra la fine di maggio ed i primi
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