Supplemento perenne alla Nuova Enciclopedia di
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APICOLTORI ALEMANNI (XVI CONGRESSO DEGLI)
tono appena inferiori ai Francesi. I luoghi abitali nella provincia d'Algeri dai nostri concittadini sono : Algeri ed i snoi pressi. ove ne vivono quasi 4000; quindi Rlidah
.Médéah
Milianah
Orléansville
Ténés
Chercbell
Bouflirick. Delljs
Coléali
Douéra
Aumale e Forte Napoleone. I braccianti italiani in questa provincia lavorano alla costruzione della strada che tende a Costantina
alla gran galleria d'Adélia presso Milianah ed al serbatojo che si scava coli dove il fiume Damila dall'Aliante mette nella pianura della Meligia. Nella provincia di Orano gli Italiani abitano soprattutto nella ritti omonima ed alcuni pochi a Mers-e.l-Kebir
Si-Denis du Sig. Tiarel
Sibi-Bel-Abbés
MosUganem e Keliiane. In quella di Costantina dimorano alla Calle
che può dirsi città italiana
giacchi i nostri vi formano la maggior parie della popolazione
a Bona
a Pbilippeville
a Costantina
a Bougie
a Batna
a Jemmapes
a Guelma
a Smendon
a Selifed a Gì-gelly. Qaesta provincia poi é percorsa continuamente da gran numero de'nostri operai
i quali lavorano nei varii cantieri delle strade ferrate e degli altri lavori pubblici in corso di costruzione
o nelle miniere di Oum-rebout poste nelle vicinanze della Calle.
Distinguendo per provincie e mestieri i nostri concittadini dimoranti nell'Algeria
si rileva che i Piemontesi ed i Lombardi lavorano nelle miniere o sui cantieri delle opere pubbliche
esercitano le professioni di muratori
fornaciai
pittori
scalpellini e vetturini ; che i Toscani dell'interno delle terre vendono cappelli di paglia e figurine di gesso
e che Napolitani
Genovesi
Livornesi
Siciliani attendono alla pesca del corallo e del pesce
navigano sui battelli delle coste e dei porti
lavorano nei porti
coltivano i giardini ed esercitano pure la professione di vetturini. Alcuni Italiani attendono pure al trtffico minuto
ed altri
sebbene pochi
esercitano professioni liberali
o sono sensali e commessi. Da ciò emerge che la colonia italiana è composta in gran parte di proletarii che vivono del frutto del loro lavoro giornaliero e che
sebbene molli di essi guadagnino 4 o 5 ed anche 6 lire al giorno
come i muratori
i minatori ed altri
ciò non di meno non possono fare risparmii
stante l'eccessivo caro del vitto
le interruzioni frequenti dei lavori e le malattie a cui sono esposti a cagione della mal'aria
del cattivo nutrimento e della terra che smuovono di continuo. Questi i molivi che si oppongono sovente a che i nostri operai mandino aoccorsi alle loro famiglie in Italia. Non manca però l'esempio di taluni che
assumendo piccoli lavori a cottimo
accumulano un tenue pecnlio
ma il numero ne è assai ristretto ed essi lasciano per lo più l'Algeria. Vi sono pure marinari che
addetti alla pesca ed al cabotaggio
giungono a crearsi un piccolo censo
e questi
che in gran parie appartengono alle provincie meridionali del regno
fissano per lo più la loro residenza nell'Algeria e prendono la sudditanza francese.
Poche sono le case di commercin Italiane stabilite nella colonia
e le migliori sono quelle di Modesto Carro a Algeri
di Scappatone a Costantina e di Nielli a Pbilippeville. Il Garro
da Limone
creò un importante stabilimento industriale agricolo nel centro della Cabilia
ove riuscì a fare olii che possono paragonarsi ai migliori del contado di Nizza e della Provenza. Ad Algeri
Bona
Orano ed altri pochi luoghi sono molti nostri concittadini di eli grave ed anche famiglie intere
pnve dei loro capi
quivi andate nei primi anni della conquista
che versano nella miseria e vivono limosinando. La nostra popolazione fluttuante
cosi numerosa in questo paese
va pure esposta a profonda miseria per le cagioni sovraccennale. Si gli uni che gli altri sono soccorsi dai nostri agenti
ed in alcuni luòghi anche dalle società di mo-
tuo soccorso e di beneficenza esistenti nei maggiori centri. Diverse volle fu tentalo
Unto a Bona che in Algeri
di creare società di beneficenza italiane ; ma lutti gli sforzi fatti dai nostri agenti riuscirono infruttuosi
per la scarsità delle offerte e la difficoltà di riscuoterle. Le condizioni igieniche della colonia iuliana nell'Algeria possono dirsi assai buone
ma i braccianti the lavorano negli scavi di terra
nelle miniere
nelle paludi ed in altri luoghi malsani sono soggetti a febbri endemiche ed altre malattie sovente micidiali.
È impossibile indicare con qualche esaltezza anche approssimativamente quii sia l'immigrazione degt'luliani nell'Algeria
giacché vi si arriva da ogni parte senza passaporto
e qui giunti
i nostri non si presentano né alle autoriU locali
né al consolalo
tranne quando hanno bisogno di ajuto o di assistenza per qualche caso speciale. Non ci allonUniamo però molto dal vero asserendo che 3 o 4000 operai iuliani arrivano tutti gli anni dal regno
dalla Francia e dalla Spagna in cerca di lavoro
e che una gran parte di essi o lascia qui la viu
o rientra in patria
sia per cagione di malattia
che per la fine dei lavori a cui attendono. La popolazione slabile della colonia iuliana
alimentata in gran parte dai marinai delle provincie meridionali del regno
i quali vogliono evitare la leva militare
e da pochi braccianti che
guadagnata qualche piccola sostanza
comprano terra od intraprendono qualche traffico
tende piuttosto a diminuire
pella facilità con cui
dietro le disposizioni del temlia-conndt» del 14 luglio 1865
acquistano la clUadinanza francese. Il KnaJiit-coruuif» che accorda la suddiunza agli stranieri dimoranti da ire anni nella colonia
che ne fanno la richiesu
ebbe per iscopo principale di spingere i numerosi marinai iuliani
che pescano sa queste coste
a scambiare la loro cittadinanza colla francese. A raggiungere questo fine mirava pure il decreto imperiale del 1® giugno 1864
ilqnale esentì dal pagamento
si grave
della preatazione i battelli corallini stranieri
costrutti nei porti francesi ed algerini
ed appartenenti ad armatori domiciliati nell'Algeria o in Francia
a condizione che i padroni che li comandano
due marinai ed un mozzo dimorino da un anno in questo paese. I quali provvedimenti vennero esrguili nel modo più largo
per non dire irregolare
giaeché la deposizione di due testimoni basti sempre per accordare la cittadinanza francese a ehi la chiedeva
ancorché non avesse gli anni voluti di residenza. Grande dev'essere al certo il numero dei marinai e pescatori iuliani i quali ottennero
con lai mezzo
la cittadinanza francese
giacché gli armatori delle piccole barche della pesca del corallo
i qnali prima le armavano con bandiera italiana
per poter formare i loro equipaggi
abbondando i marinai divenuti francesi
le armano con bandiera francese. I regii agenti poi nella colonia non hanno mai potalo sapere quanti e quali fossero i loro connazionali qui residenti che avevano rinunziato alla cilUdinanza patria
avendo più volle chiesto indarno alle autorità locali la nou dei medesimi.
Le cifre seguenti rappresenUno ampiamente il movimento della navigazione nazionale nei diversi porti della colonia
e quello delle importazioni ed esportazioni fatte dalla medesima nel 1869. Le esporUzioni eseguile dai porti algerini danno 9015 tonnellate e 6
199
837 lire: la partì maggiore de-vesi a La Calle (tedi) che rappresenU da sé 3
52«
430 lire; poi viene Algeri
Bona e gli altri. L'importazione dall'lulia per gli slessi porti é rappresentata da 12
512 tonnellate e 3
566
453 lire. MosUganem non prese nulla ; più di tutti Orano.poi Bona
Philippeville
La Calle
Algeri. L'esportazione fatu dalla marina italiana dai detti porti a destinazione dell'Algeria
Austria
Francia
Grecia
Inghilterra
Italia
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