Supplemento perenne alla Nuova Enciclopedia di
APICOLTORI ALEMANNI (XVI CONGRESSO DEGLI)
45
inservibili all'ape regina per deporvi le ova. In conseguenza la popolazione va mano a mano scomparendo e l'arnia ordinariamente perisce lo stesso anno.
Come si espose
la putrefazione mite delle covate si sa con certezza da eke origina
ma della contagiosa maligna si può asseverare eome enigmatica ancora la di lei provenienza. Ne vennero da prima incolpati due insetti parassiti
un icneumone e un fora incramata ¦ ma presa ben bene la eosa in esame
ambedue le asserzioni furono con fondamento dichiarate erronee. Alla fine del 1868 venne in chiaro l'opinione del dottore Prensz
come la putrefazioae contagiosa maligna delle covale origini da funghi microscopici volitanti per l'aria
cbe si posano in massa sulle covate
quindi tutta la sostanza convertono in se stessi
sicché annientano la larva. Ai primi del susseguente anno il chimico Lambreeht sostenne nelle sue pubblicazioni erronea l'opinione emessa dal Prensz; essere il eriptococco l'effetto dalla malattia
non la causa
e invece doversi incolpar il polline immagazzinato nell'alveare
il quale dal mezzo dell'umiditi che in esao si svolge passa in fermento. Gli apicoltori tedeschi si divisero in due frazioni
chi pel Prensz
chi pel Lambrecbt. Come sia un fatto cbe sui cacchioni passati in putrefazione si scontrò il fungo parassita
venne por confermato dal prof. Emilio Cornalia
cbe però si tenne in una prudente riservatezza
asserendo essere il fungo compagno del male
ma non cbe lo produca.
Si propose a discolere: Quali metti e vie si devono battere
acciò l'apicoltura divenga un bene comune al popolo' Il metodo a favi mobili alla Dzterzon ha fallo si cbe l'apicol tura fece un gran progresso; tuttavia non é raro che l'uomi comune difficilmente abbandoni l'antico aistema
e lo si può compatire
non conoscendo il nuovo. L'arnia a favi mobili non baita da sola a nidificare
il metodo Dzierzon vuol essere ben ben studiato
imparato. Si hanno
è vero
ottimi libri esistono non poche associazioni apistiche
pubblicanti de buoni periodici. Anche i congressi sono ricchi d'important quesiti e delle loro soluzioni
ma ciò non basta. Sonov ancora dei paesi ove l'apicoltori totalmente dorme
o si te gue il metodo primitivo. Occorre del tempo aeciò generalmente si diffonda una perfetta apicoltura razionale ; la quale a dir vero
fra noi
sebbene dacché venne in vita non abbi; tocco un luttro
tuttavia ba fatto e continua a fare sorprendenl passi da gigante ; e questo deveii all'averla presa a cuore la giovane benestante generazione
la quale non solo procede eoll'esempio
ma ti di premura a divulgare le vere regole per trattarla ; perchè non deve essere esclusiva pel dolio
per l'educato
ma deve conoscerla e l'uomo semplice e l'operajo
E quando l'attivili presente non rilenti
il che giova ape-rare
non andrò mollo che l'Italia emanciperassi dagli altri paesi per i duplici apistici prodotti. In Germania
acciò l'apicoltura ti renda comune al popolo
si propotero appositi istituti a tutti accessibili
né circoscritti a cbi solo entra a far parte come associalo. Coli in molti collegi a'introdusse l'istruzione obbligatoria per l'apicoltori
come nelle scuole comuni li dei confidi; e se tra noi i maestri comunali ives-sero adedicarvisi
avrebbero una divertente secondar pizione che accrescerebbe il loro onorario
e lo Stato poco a poco uni nuova industria agraria.
Venne proposto il quesito
che si potrebbe dire ui che ti connette all'antecedente
e tuona: L'erigere degli tnli per la collivatione delle api farebbe dali governi
alle associazioni guai potente me:
tale dev'essere imparala
studiala
esercitata. Occorre quindi che al principiarne venga compartita una sistematica istru-' ine. Le socieli agrarie
che aver devono per divisa di fari re il benessere del popolo coll'incoraggiare l'economia rurale
dovrebbero avere un'apposita sezione dedita per l'a-picollura. La quale
acciò prenda il posto che le si compete nelle industrie agrarie
occorre che ogni contado abbia un ipicollore teorico-pratico
cbe incoraggisca colle parole e nrglio ancora coi fatti ; vi dovrebbe essere una posta d'api modello
ove venisse insegnata li teoria
esercitali li pratici dell'apicoltura razionale. A questi posta-modello vi devono essere nel corso dell'estate dei convegni
ove ti dimostrino le manipolazioni piò importanti per coltivare le api ; in questo modo si guadagna in un giorno piò che nel eorso di un anno sui libri. Avendo l'apicoltura in mano la giovane generazione
buon seme aparso su buon terreno più tardi sarà copioso di fruiti. Alla fine dell'aano poi vi dovrebbero essere premii inche lotterie di tutto quanto occorre per la razionale apicoltura: i primi serviranno d'incoraggiamento
le seconde ne igevolerebbrro l'acquisto
chè anche uno scarso borsellino
come quello del contadino
potrò aver disponibili per ciò poche monete.
L'ultimo quesito proposto fu: L'apicoltore può contribuire che la giovane ape regina divenga feconda
e in qual modo ì Quando un alveare ebbe una novella ape regina
ha l'interruzione di covate ; è contraria al desiderio dell'apiajo la tal tosta. Acciò questa non si protragga
occorra che ipe regina presto divenga madre perfetta o fecondala. Nella primavera può protrarsi 10-14 giorni
in estate meno
ma certo alcuni giorni prima che l'ape regina divenga feconda. Ecco in qual modo l'apiaj» può concorrere acciò l'ape regina divenga fecondi prima del tempo. Essa intraprende i voli per la fecondazione tostoebé è perfettamente sviluppala
che si direbbe nubile
e questo è una naturai conseguenza della nutrizione. Il punto principale adunque è di aver cura che renga bene alimentata
cbe l'alveare sia tutto vita
cbe le ipi mantengano un grado elevalo di caldo
che non solo consumino miele ma anche polline
da preparare il chimo per la nutrizione e la cera. Questa piena vitalità avvi allorché la popolazione o cova o fa cera; perciò in uno sciame posteriore un'ape regina diviene prima feconda che in un'arnia madre. Acciocché o nell'amia madre
o nella propagine
oin una con una giovane regina siavi lutla vita
o le t'introducano dei favi con eovate
o si incili a fabbricar cera
li che ti ottiene o mozzando 1 favi
o presso l'apertura d'uscii* facendo ai delti una lacuna. 1 favi mobili non occorre tagliarli
potendosi incitar le api a costruir favi coll'aMontanare un favo e intrammezzargli un telaino con nn rudimento di favi. Se le api completano i favi e costruiscono celle da api operaje
tutto è in ordine ; ae invece costruiscono celle da fnclii
l'amia è sospetta di orlami!
e come tale tengasi d'occhio. Il mezzo maggiore per incitare le api ad essere attive
a produrre maggior pappa alimentare
è d'introdurre coi favi ¦nobili nell'ilveare un favo con covile. Le api da questo ven-iccu-1'gono spinte a produrre la detti
e con essa alimentarne anche ipe regina. Negli ilveari mancanti di covate
le api non mainano quasi che miele
il quale soltanto porgono all'ape gina
quindi la maturanza e la sua pubertà sono protratte. Il divenir matura pubere un'ape regina dipende pure dal comandarti tempo. Questo non sta in nostro potere
ma possiamo conceria di lei
tribuire
eoll'ineilare le api ogni giorno
anzi ogniivrebbe
a partedtftntione
e in qn*l modo ti dovrebbero erigtre? L'apicol-i litare vivaci e numerose avanti l'alveire per ottenere
se turi oggigiorno
per l'immortale maestro nella teoria e nella possibile
il volo per la fecondazione dell'ape regina. Questo pratica
il parroco Dzierzon
4 diventata una scienza
e come modo è assai da raccomandarsi nell'autunno
nel quale si
| |
Prensz Lambreeht Prensz Prensz Lambrecbt Cornalia Dzterzon Dzierzon Italia Germania Stato Montanare Dzierzon Emilio Coli
|